mercoledì 14 novembre 2007

Promètean ebbe ancora la forza di guardare quell'albero che bruciava, e riuscì a sorridere
- Si, esso mi sopravviverà, né lo fermerà il gran sacerdote Algoran, né lo fermeranno tutti coloro che, come lui, vorrebbero che gli uomini restassero a livello delle bestie, e non si evolvessero.... tutti coloro che sono contro il progresso, e odiano l'uomo, e odiano chi produce, chi lavora, chi si dà da fare per migliorare le condizioni di vita proprie ed altrui...
odiano il genere umano, perché odiano sé stessi, e ne hanno ben donde, perché se guardano nel profondo delle loro ipocrite anime, non hanno che da inorridire.
Ora però lo so, il fuoco continuerà a bruciare, anche se essi tenteranno di spegnerlo, perché se lo spegneranno qui, dove lo hanno spento, si accenderà, o qualcuno lo accenderà, un po' più in là...
Nessuno può fermare il fuoco, e il progresso, per sempre ! -
Il dolore lancinante gli spense il sorriso, e la testa cadde sul petto, priva ormai di vita.
Ma neanche il gran sacerdote Algoran sorrideva...
Il fuoco aveva vinto, mentre lui aveva solo ucciso un uomo, Promètean, ma non aveva potuto congelare il progresso, come sperava.
Capì che non avrebbe potuto facilmente fermare il futuro, e gettò il coltello via, con stizza.
Si guardò intorno... avrebbe potuto ancora dominare quegli uomini ignoranti ?
Avrebbe potuto conservare a lungo il potere ?
Ah, certo avrebbe ucciso chiunque si fosse avvicinato al fuoco, ma in troppi avevano visto.
Il calore dell'incendio riscaldava ed affascinava quegli uomini. Nessuno si avvicinava, ma l'eccitazione era palese.
Uno, più coraggioso, raccolse un ramo che aveva preso fuoco, ed esclamò:
- Questo... questo, è il dono degli dei ! -
Algoran raccolse il coltello, ed ordinò
- Portatemi quell'uomo, subito. Che egli sia ucciso come Promètean ! -
Ma nessuno si mosse.

...continua...

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