sabato 26 dicembre 2009

venerdì 25 dicembre 2009

Ecco la vera storia della vita e delle avventure di Babbo Natale


Lyman Frank Baum (1856-1919) è conosciuto soprattutto per essere l’autore del Mago di Oz. In realtà lo scrittore americano ha al suo attivo una ampia produzione letteraria. Basti pensare che la serie di Oz comprende altri tredici romanzi, spesso non meno divertenti del primo e (complice anche il film con Judy Garland) più famoso. Certo, a differenza di altre personalità impropriamente presentate come scrittori per l’infanzia (basti pensare a Swift o a Carroll, ma anche a Stevenson o a Verne) Baum è uno scrittore che ha lavorato sempre per ed è stato letto soprattutto da un pubblico infantile. Tuttavia l’umorismo un po’ paradossale, non privo di una vena stralunata, che percorre le sue pagine lo rende gradevole anche alle persone adulte. D’altra parte la critica non ha mancato di notare le allusioni e i riferimenti alla politica americana di fine Ottocento disseminati nel Mago di Oz. Come che sia di ciò, in questa stagione dell’anno particolarmente indicato risulta un altro libro di Baum: The Life and Adventures of Santa Claus.

In altri tempi procurarsi il libro sarebbe stato problematico, senza affannose ricerche in biblioteca o con estenuanti ordini all’estero. Adesso grazie ad internet è possibile scaricare il lungo racconto di Baum da un sito web facilmente rintracciabile attraverso un motore di ricerca. Per gli affezionati del cartaceo l’impresa è appena un poco più costosa. Con una spesa tra 7 ed i 10 euro è possibile ordinarlo in una qualunque libreria in rete.

Il futuro Santa Claus (cioè san Nicola, questo il nome di Babbo Natale nei paesi anglosassoni) è un trovatello. Un giorno Necile, una delle ninfe della magica foresta di Burzee, scopre un neonato abbandonato che sta per essere divorato da una leonessa. Lo salva e decide di adottarlo. Le ninfe sono immortali e, se possono soccorrere e aiutare gli esseri umani, non è loro consentito però di prenderli con sé. In questo caso però si fa uno strappo alla regola. Così il piccolo Claus viene allevato da Necile, diventando il beniamino di tutta la foresta.

Claus scopre la sua vocazione grazie al grande Ak, signore delle foreste. Vissuto sempre fra le fate e gli elfi non ha contatto con l’umanità. Un giorno Ak porta Claus, oramai cresciuto, a visitare le terre abitate dagli uomini. Il contatto con il mondo gli fa scoprire il dolore legato all’esistenza umana. Soprattutto lo colpisce la sofferenza dei bambini. Decide perciò di costruire e donare loro dei giocattoli, per renderli felici. La sua fama si diffonde e così dà vita a un’industria, cui collaborano gli altri abitanti del mondo magico, che si ingrandisce sempre di più.

Della storia di Baum sono possibili diverse letture. Anzitutto, in controluce a questa vicenda si percepisce nitidamente una trasposizione natalizia del sogno americano. Un giovane volenteroso che, armato della sua passione, mette su dal nulla una grande industria. Tuttavia questa interpretazione in chiave sociologica, per quanto non errata, non è la cifra ultima del racconto. Alcune altre considerazioni s’impongono.

Nella storia la religione non è in primo piano, il fatto che le consegne avvengano la notte di Natale deriva da una circostanza casuale. Il re delle renne non vuole far allontanare troppo spesso i suoi animali. Perciò chiede ed ottiene che essi possano accompagnare Santa Claus nel suo giro attorno al mondo una sola notte all’anno, la vigilia di Natale. Tuttavia questa scelta, che a prima vista si presenta come un puro espediente narrativo, fa risaltare in modo sobrio, il significato universalistico del Natale.

Soprattutto, però, la storia contiene una riflessione sull’animo umano. Il trovatello ha ricevuto nella foresta di Burzee accoglienza ed affetto. Un affetto che vuol ricambiare rendendo felici i bambini con i suoi doni. Non si tratta di una melensa celebrazione dei buoni sentimenti, ma di una osservazione di buon senso che costituisce la semplice morale di questa favola. Peraltro, il sentimentalismo viene compensato dal senso pratico, quando nell’ultimo capitolo Baum scioglie il dilemma sull’esistenza o meno di Babbo Natale che ha segnato l’infanzia di ciascuno di noi. A suo avviso esistono dei rappresentati deputati di Babbo Natale, i fabbricanti di giocattoli e i genitori. A loro, la responsabilità di far vivere e rendere reale Babbo Natale, anche dove questi non può arrivare con la sua slitta.
di
Maurizio Griffo

giovedì 24 dicembre 2009

Dies natalis Domini properat

a. d. IX Kalendiis Decembriis, anno MMDCCLXI ab Urbe condita

Marcus Julius Ambra, Duopassui ac Mari scripsi.
Vobis ago auspicium hilari et secundi diei natalis Domini: cupio omnia quae vultis.
Augeant et crescant fortuna ac felicitas vestrae.
Vale tu, o Mari, etiam tu, o Duopassu, ac tu, o Ambra, et valete vos, omnes eorum familiares ac cari

lunedì 21 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

venerdì 18 dicembre 2009

OHIBOH ! DA OGGI E' REATO

L'ha sancito la Cassazione.

martedì 15 dicembre 2009

Lettere deliranti contro Berlusconi

Da alcuni mesi mi sono iscritto su “Facebook”, avendomi richiesto alcuni amici di aiutarli nella loro attività politica svolta all’interno di tale spazio virtuale. Quale loro collaboratore, sono co-amministratore di alcuni siti, tutti politicamente schierati ed anti-comunisti.
Anche se lettere vagamente minatorie ed offensive mi erano pervenute già in passato, speditemi direttamente al mio indirizzo impiegato su Facebook od a quello dei siti a cui partecipo, dopo l’attentato a Berlusconi mi sono giunte una pletora di missive intrise di collera ed odio.
Ne riporto stralci di alcune, tanto per dare un’idea del contenuto
Un tale, che si firma “Renato Curcio” (si è scelto un bel pseudonimo!), scrive:
“Questo [l’attentato a Berlusconi] è solo l’inizio […] torneranno le Brigate Rosse, torneranno i partigiani. Finirete tutti appesi a piazzale Loreto, sporchi fascisti razzisti borghesi. Ricordatevi dei fratelli Cervi che avete ammazzato.”
Un altro, che si firma “Tito”, dichiara:
“Berlusconi, Bossi, La Russa, Tremonti, Brunetta: tutti dentro alle foibe con una bandiera tricolore infilata nel ****”
Una lettera, la più violenta di tutte, non può essere riportata, perché contiene una filastrocca di oscenità davvero turpi. L’autrice mi pare una donna con seri problemi mentali, poiché non riesco ad immaginare un essere umano psichicamente sano, seppure in preda all’odio, che possa scrivere cose simili. La sua missiva contiene scurrilità e volgarità contro Berlusconi, Carfagna, Gelmini e Brambilla, con un linguaggio irripetibile, oltre ad auspicare una morte lenta e dolorosa del Presidente del Consiglio. Chi ha steso la lettera pare avere scarsa dimestichezza con la lingua italiana, causa i numerosi e grossolani errori grammaticali (ad esempio, scrive diverse volte “un’uomo” con l’apostrofo) ed alcune espressioni dialettali inserite nel testo.
Non manca chi, senza inneggiare all’aggressione ed al tentato omicidio, tende subdolamente a giustificarli.
Un signore (adopero questo termine nella sua accezione più estensiva), afferma, meno aggressivo e più mellifluo di altri, dichiara:
“Hai saputo dell’attacco a Berlusconi? Sei triste, eh? Hai versato qualche lacrimuccia? Io invece ho trascorso una serata [il giorno dell’attentato] stupenda. Ero felice, tanto felice, ed ho fatto sesso con la mia compagna con vera goduria, pensando alla faccia sanguinante e pesta del Cavaliere”
Una signorina piuttosto giovane (ammesso che la fotografia che appare su Facebook sia realmente la sua) mi scrive sulla posta privata dicendomi che parlare di opporsi alla violenza degli estremisti di sinistra costituisce di per sé un atto di violenza, e sostiene tale posizione con un ragionamento a dir poco contorto e sofistico.
Non mi risulta che nessun presidente del Consiglio di sinistra sia mai stato aggredito fisicamente da nessun estremista di destra qui in Italia, ed ignoro perché invitare ad opporsi alla violenza comunista rappresenti ipso facto un “atto di violenza”.
Il breve spaccato che queste lettere, e molte altre che non riporto, offrono della mentalità diffusa presso numerosi militanti di sinistra mi conduce a chiedermi quanto grande sia l'intensità dell'odio, irrazionale e talora patologico, verso l'attuale governo ed i suoi rappresentanti diffuso presso gli estremisti comunisti d'Italia.

giovedì 3 dicembre 2009

CONSIGLI VERDI (click)


Lunedì 30 Novembre 2009

Broccoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles avessero proprieta' anticancerogene, per i tumori all'intestino, e' cosa nota e confermata da due studi dell'Istituto britannico per l'alimentazione e dalla Universita' John Hopkins di Baltimora (Usa). Questi studi rilevano che il consumo di un chilogrammo a settimana dei suddetti prodotti diminuisce del 50% il rischio di tumore all'intestino.

Ma la novita' e' che la assunzione di germogli di broccoli protegge dal cancro al seno. I germogli contengono, in misura 100 volte superiore alla pianta matura, isotiocianato (estero dell'acido isotiocianico), dal caratteristico odore di senape, che ha una azione "disintossicante" delle cellule. L'esperimento e' stato fatto sui ratti, trattati con l'estratto di germogli. Ma anche la pianta matura dei broccoli, contenente indolo-3-carbinolo, ha effetti inibitori del cancro al seno.

Una attivita' e informativa consentirebbe ai consumatori di indirizzare le proprie scelte alimentari verso questi prodotti, che, oltretutto, sono ampiamente diffusi nel nostro Paese.


CONSIGLI VERDI (click)


Frutta & Verdura, il duo che mette l’influenza Ko

Lunedì 23 Novembre 2009

Prevenire l'influenza? Con il benemerito duo frutta & verdura si può eccome, senza medici né medicine. Perché prima dell’igiene personale e della vaccinazione, così come il Ministero raccomanda, c’è la buona tavola e una macedonia ben concepita e fatta in casa riesce spesso a combinare più miracoli di tutta l’industria farmaceutica.

"Proprio con l'alimentazione", spiega infatti Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di Medicina Naturale di Empoli e presidente dell’Associazione nazionale dei medici fitoterapeuti, "possiamo sfidare i ricorrenti virus influenzali assumendo tutta una serie di sostanze utilissime per proteggere il nostro organismo dalla malattia. Non ci sono né rischi, né controindicazioni. Ci sono semmai delle raccomandazioni: sani e ammalati, bambini e anziani, adulti e donne in gravidanza, senza limitazioni di sorta, dovremmo tutti assumere frutta e verdura fresca e di stagione"

Tre gli accorgimenti suggeriti da Firenzuoli e tutti semplici: mangiare 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura; rispettare il principio dei 5 gruppi di colore principali (giallo, rosso, bianco, verde e viola/nero; preferire insalate miste sia di frutta che di verdura ricca in vitamina C, minerali e oligoelementi.

I perché di questo ricettario sono presto detti. Le 5 porzioni servono a fornire all’organismo sufficienti sostanze utili. I colori rivelano la presenza di sostanze attive ncessarie per mantenere fluide le secrezioni, per esercitare un'attività antiossidiante e quindi il perfetto funzionamento del sistema immunitario. Le insalate miste fresche e di stagione sono infine l'unico modo per assicurarci tutti i giorni il vasto menù delle sostanze indispensabili.

Ecco dunque due pratici esempi firmati Firenzuoli. Insalata mista di peperoni (una fetta di peperone giallo, verde e rosso), cavolfiore e radicchio, rosso, meglio se in pinzimonio, con olio extravergine di oliva, sia a pranzo che a cena.

Questa ricetta assicura il massimo di vitamina C assimilabile con l'alimentazione. Il peperone è in fatti l’ortaggio in assoluto più ricco di acido ascorbico, ma ci fornisce anche antociani, carotenoidi, flavonoidi, isotiocianati e clorofilla, che rappresentano i pigmenti indispensabili per sostenere le nostre cellule

Quanto all’insalata di frutta, la macedonia deve contenere uva nera, ribes rosso, kiwi, banana e arance. Questo cocktail è in grado di darci il massimo di vitamina C e al tempo stesso acido ellagico e resveratrolo dalle documentate attività antivirali

Ci sono purtroppo anche persone che non tollerano frutta e verdura o che non possono assumerla per vari motivi. Per loro Firenzuoli consiglia un'alimentazione integrata con estratti di Rosa canina che fornisce vitamina C naturale in associazione sinergica con i carotenoidi, che la rendono più potente.

Infine, per quanti hanno necessità di aumentare le difese immunitarie c’è il grande aiuto di una pianta cinese, l'Astragalo (Astragalus membranaceus) di cui utilizziamo estratti ottenuti dalla radici, reperibile anche in integratori e utilizzabile anche in farmaci vegetali.

domenica 29 novembre 2009

LETTERA ALL'ON. DENIS VERDINI

Egr. On. Denis Verdini

e p.c. ai parlamentari del PDL.

Sono un simpatizzante del PDL, almeno per ora.

Vorrei farLe presente che ho sempre votato nell’area di cdx anche prima della costituzione del nuovo partito, oggi ho delle forti perplessità a continuare a votare il partito di cui Lei è il coordinatore, data la presenza dell’on. Fini ormai orientato verso una sinistra obsoleta e logora che lui chiama farefuturo.

Non passa giorno che lui ed i suoi seguaci, intralcino il lavoro, già di per sé difficile, di questo governo, con dichiarazioni degne di Di Pietro.

Inoltre quella presentazione al 22/23 dicembre della legge sulla cittadinanza breve, in combutta con il PD , è al di fuori di ogni logica e soprattutto contraria al mandato che noi elettori Vi abbiamo conferito.

Sarà mia cura controllare quali deputati del PDL abbiano votato per questa legge, al fine di non votarli mai più.

Oltre a questo ho riscontrato, la mancata difesa di SB, dalla magistratura rossa, da parte del presidente della camera ed anche una certa “tiepidezza” da parte del resto del partito.

La lettera che le sto scrivendo, pur essendo a titolo personale, è condivisa da moltissime mie conoscenze sia reali che di web.

Posso quindi dire, che alle prossime regionali, se troviamo in lista candidati finiani, non esiteremo a votare per altro partito che dia garanzie sull’immigrazione, sulla sicurezza e che contrasti lo strapotere di questa Europa che si sta profilando orwelliana. Un’ Europa che svilisce tutte le nostre tradizioni, che annienta la nostra cultura, che porterà alla fine della Civiltà occidentale. Cerchiamo almeno di salvare l’Italia, non tanto per noi quanto per i nostri figli.

Distinti saluti

P.S

Se avesse del tempo Le consiglio di leggere questi post, con i relativi commenti sono una minima parte di quello che gira sul web di questo tenore. Non sottovaluti la “base” del CDX, non è trinariciuta.

http://sauraplesio.blogspot.com/2009/11/per-fare-futuro-il-piu-grave-dei.html

http://orpheus.ilcannocchiale.it/2009/11/26/io_non_ci_sto.html

http://laltrasponda.blogspot.com/2009/11/nono-e-meglio-non-fare-futuro.html

http://mangoditreviso.blogspot.com/2009/11/fare-o-durare.html

http://blacknights1.blogspot.com/2009/11/orgogliosamente-stronzo.html

http://gio88-giova.blogspot.com/2009/11/nuova-perla-dei-finioti.html

http://sarcastycon.wordpress.com/2009/11/27/fareschifo/

martedì 24 novembre 2009

domenica 15 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

lunedì 2 novembre 2009

LA VITA CONTINUA



USA: ARRIVA A NEW YORK NAVE COSTRUITA CON ACCIAIO TORRI GEMELLE

New York, 2 nov. (Adnkronos) - Salpata circa tre settimane fa dai cantieri della Louisiana, e' arrivata oggi a New York l'unita' militare 'USS New York', costruita con l'acciaio recuperato dalle Torri gemelle del World Trade Center.

Mentre percorreva il fiume Hudson, vicino a Ground Zero, dalla nave con l'equipaggio schierato sul ponte sono stati sparati 21 colpi a salve, in omaggio alle vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001. A guardare il suo arrivo dalla terraferma una folla di parenti dei circa 3mila morti negli attentati.

domenica 13 settembre 2009

ART THERAPY (click)

La novità è che Alberto Savinio usava la sua arte per curarsi dall'autismo.
13 Settembre 2009

Alberto Savinio, "Fin d'une bataille des anges" (1930)

L’arte e la scrittura possono servire a curarci? Nella seconda metà del Novecento molti filosofi, psicologi e studiosi hanno risposto decisamente di sì. L’ultimo Foucault, per esempio, quello meno ideologizzato e più attento a esplorare la dimensione privata della vita umana, vedeva nelle tecniche e nelle pratiche del "Sé" una forma di "cura" di noi stessi (epimeleia heautou, una nozione filosofica al centro dell’etica antica).

In Italia il bravo Duccio Demetrio ha contribuito in modo decisivo a spiegarci quanto possa essere importante una "pratica del sé" come l'autobiografia per dare un briciolo di stabilità alla nostra vita emotiva, per esempio in termini di "riparazione" del trauma ed elaborazione del lutto. Pensiamo alla grande letteratura ebreo-americana che si fa autobiografia individuale, familiare e di una Nazione (da Saul Bellow a Philiph Roth) - raccontando "a tutti i costi" la verità: tutto ciò che non riusciremmo mai a dire sul conto delle persone che ci circondano, sia quelle che amiamo sia la gente insopportabile - salta fuori con facilità sulla pagina, senza blocchi o infingimenti interiori. Tutto questo ci aiuta a fare i conti con la realtà.

Di “Art Therapy” parla il saggio scritto da Carlo Alessandro Landini, musicista e intellettuale italiano che ha insegnato e fatto ricerca alla Columbia University e alla Johns Hopkins di Baltimora, ed è Past Fellow dell’Italian Academy di New York. Già il titolo del libro, edito da Franco Angeli, è destinato a gettare un sasso nel mondo dell’arte (e della psicologia dell’arte): Lo sguardo assente. Arte e autismo: il caso Savinio. Avete capito bene, Landini sostiene che il pittore e letterato Alberto Savinio (pseudonimo di Andrea De Chirico), fratello minore di Giorgio De Chirico, fosse affetto da autismo. Gli errori di ottica contenuti nei suoi quadri, i tic e gli stereotipi della sua prosa, il carattere introverso, la cronica incapacità dello scrittore di dar risalto a concetti astratti, sono tutte prove della tesi alla base del saggio. Come pure i ritratti di Savinio “che non di rado – spiega Landini – hanno la parvenza dell’allucinazione…”.

L’artista sarebbe stato quindi affetto da una forma mitigata della sindrome di Asperger, che colpì anche Einstein, Glenn Gould e Bobby Fischer, tra gli altri. E la scrittura, come la pittura, furono le due "pratiche" utili ad affrontare la "malattia" per conviverci. Il "caso Savinio" serve quindi a Landini per descrivere il problema dell'autismo da un punto di vista più ampio, cognitivistico, neurologico, iconologico, e con un occhio alla psicologia dinamica e relazionale. Un lavoro di sorprendente acutezza.

martedì 11 agosto 2009

Fuochi fatui

Negli anni dell'immediato dopoguerra mi ritrovai in una selva delle mie montage, luoghi in cui soggiornò per molto il Fronte,
Proprio su quelle montagne e in quelle selve ci riparavamo per difenderci dal conflitto, ma, in effetti, lì vivevamo la guerra.
Non avevo paura ad essere sola in quella selva, era un sito ormai conosciuto, sperimentato, anzi mi sentivo sicura, come difesa dai vecchi castagni che così benignamente ci avevano nutrito nei lunghi giorni dello "sfollamento".
Mi avviavo serena per il viottolo che conoscevo a memora e che mi avrebbe condotto al paese e, ad un tratto, trovai dei curiosi compagni di viaggio, camminavano con me se andavo, si fermavano se restavo, ma in assoluto silenzio; decisi allora di giocare un po' con loro, li feci correre, arrestare di colpo, andare pian piano...e li consideravo per quello che erano: la testimonianza della morte, ma la guerra ci abitua anche alla morte.