domenica 18 novembre 2007

LA VOCE DI GUIDO-DUEPASSI

RITORNO AL NEOLITICO

(capitolo ottavo)

Filippo non si dava pace, e tra i singhiozzi ripeteva
- Non capisco che gli sia preso a quelli. Ci volevano uccidere, eppure eravamo andati festosamente, in pace, disarmati. Come hanno potuto aggredirci, noi uomini di pace ? -
- La pace ha bisogno di reciprocità, perché si fa in due. Ma se l'altro non vuole la pace, non la puoi ottenere. La storia ci racconta di tanti esploratori uccisi dai "buoni selvaggi", come Cook e Magellano, tanto per far nomi famosi, e non bisogna nemmeno prendersela troppo con loro. In fondo a loro modo difendono il loro territorio -
- Ma eravamo inermi, indifesi, quale minaccia potevamo costituire per loro ? -
- Quale minaccia costituiscono le gazzelle per i leoni ? E le foche per le orche ? E tante altre vittime indifese aggredite e sbranate in quel mondo naturale in cui voi vedete tanta armonia ? -
- Ma lo fanno per sfamarsi -
- Nella Natura vige la legge della giungla. Il più forte si pappa violentemente il più debole, e contrariamente a quel che ci raccontano i cartoni animati, il pesce grande sbrana quello piccolo, altro che viverci in armonia. Se i deboli non ricorressero a tanti accorgimenti per assicurarsi la discendenza, col cavolo che gli aggressori avrebbero cura di loro. Tante specie sono sparite, infatti, da quando esiste questo mondo, e non solo per opera dell'uomo. Ricordati che nella giungla c'è tanta, tanta violenza, prepotenza e sopraffazione. E non c'è spazio per i deboli e i vecchi.... ah già, ma voi siete per l'eutanasia -
Filippo avrebbe voluto replicare, ma lo prevenni
- E quanto alle tue rimostranze di essere disarmati, vorrei farti sapere che la tua, e la nostra, condizione non è affatto cambiata né tanto meno migliorata. Siamo ancora disarmati e facile preda di quei selvaggi. Sarà meglio che filiamo via di qui in fretta, prima che ci ripensino e venghino a farci visita, con intenzioni magari poco raccomandabili. Ci sono stati popoli che facevano guerre anche solo per procurarsi vittime per i loro sacrifici umani. -
Rabbrividì all'idea e non trovò la forza di proferir parola.
Ci incaminammo cauti e incerti verso una meta sconosciuta, cercando di allontanarci quanto più velocemente e discretamente potevamo.
Camminammo a lungo, cercando di non far rumore e di non lasciar tracce dietro di noi. Avrei voluto seguire un ruscello, camminando nell'acqua per non lasciare impronte, ma non ne trovammo, e allora feci come facevano i pellerossa, cercai di cancellare le impronte man mano che proseguivamo. Cercai anche di creare delle false piste, lasciando impronte in altre direzioni, per confondere chi eventualmente si fosse messo a caccia nostra.
Cammin facendo ci eravamo procurati dei rudimentali bastoni e qualche pietra. I due ambientalisti, pacifisti convinti, avevano rifiutato di portar armi. Li avevo pregati di tenerle almeno per far credere che fossero armati, come quando Cesare aveva sconfitto gli Elvezi nell'ultima battaglia, mettendo le reclute, ancora poco adatte al combattimento, nella parte alta di una collina, a far numero, mentre in realtà combattevano solo le prime file più in basso, costituite da esperti veterani.
Far credere di essere forti aiuta la pace, in certi casi, perché scoraggia l'aggressione, ma Filippo non ne volle comunque sapere neanche di far finta di avere un'arma, e non fui capace di convincerlo.
Fui molto attento a non favorire la nostra visibilità, scegliendo con accortezza il cammino,e cammin facendo cercai di dare qualche minima nozione di difesa personale... ma ahimè, per raggiungere un livello appena decente avremmo avuto bisogno di tanto, tanto tempo, che non avevamo.
Quando la conformazione del posto lo suggeriva, li facevo fermare nel posto più sicuro e nascosto alla vista che potessi trovare, e andavo io in avanscoperta. Poi, scelta la via, se la ritenevo la più sicura, o per lo meno la meno pericolosa, ci portavo gli altri.
Quanto fossero efficaci questi miei espedienti, non so dirlo, certo è che all'improvviso ci trovammo circondati da selvaggi da ogni parte...
La fuga era impossibile, anche tenuto conto che avremmo dovuto abbandonare al loro destino i più deboli.
Feci un profondo respiro, cercando di valutare velocemente cosa potessi fare.
Per tirar su il morale della truppa, assai depresso, anzi, annichilito, me ne uscii con una battuttaccia infame
- Nessuno ha portato qualche bomba a mano... nessuno, eh ? Già, tutti pacifisti -
Mentre i selvaggi si avvicinavano sempre di più, anche le nubi si addensavano minacciosamente.
Guardai il cielo, domandandomi come sfruttarlo per averne aiuto.... un temporale furioso mi sarebbe stato tanto utile, o almeno qualche fulmine... no, nubi si, tante, ma neanche una goccia, non un tuono.
Il bastone che avevo in mano non riusciva a comunicarmi fiducia. Quei buoni selvaggi erano troppi per me e per i miei compagni, dovevo trovare una via d'uscita, ma quale ?

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