lunedì 30 giugno 2008

FIGLIO E MADRE


TITTO

CASHMIRA

HO CAPITO. CAMILLA PENSA ALLE MELE PER TITTO

A COSA PENSI CAMILLA ?

domenica 29 giugno 2008

sabato 28 giugno 2008

DOMANI SAN PIETRO E PAOLO APOSTOLI


La Chiesa ricorda oggi i Santi Pietro e Paolo, due Principi degli Apostoli di Gesù…

Secondo un’antica memoria, a circa trecento metri dalla Basilica di S. Paolo, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra Pietro e Paolo, separati per essere avviati al martirio, dopo un periodo di comune detenzione al Carcere Mamertino, a fianco del Campidoglio.

La tomba di Pietro si trova 14 metri sotto l’Altare della Confessione dell’omonima basilica, sorta sul luogo della sua crocifissione a testa in giù, a conferma delle parole del Cristo:"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".

San Paolo invece venne condotto fuori della Città di Roma, sulla Via Laurentina, per esservi decapitato.

Siccome per tradizione il corpo non poteva essere traslato, venne in seguito costruita una Chiesa sulla sua tomba. Il luogo è di venerata memoria poiché, secondo la tradizione, la testa decapitata dell'apostolo Paolo, rimbalzando tre volte, vi fece zampillare tre fonti, ricordate dalle tre chiese attuali che compongono l'Abbazia denominata appunto delle tre fontane.
A questo link si può leggere l'interessante storia riguardante l'Abbazia delle Tre Fontane
http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Apparizione%20Itri%20approfondimenti/Abbazia%20Tre%20Fontane.htm

giovedì 26 giugno 2008

Dreams of Peace 5

Ciao Marino
A volte basta un attimo soltanto
Qualcuno può chiamarlo anche destino
La morte spesso te la porti accanto
Ma non ci credi che ti stia vicino
E allora lasci a chi ti ha conosciuto
La solite parole un pò banali
Ma a qualli che con Te c'hanno visssuto
Regali dei ricordi un pò speciali...
Il tuo modoi di scherzare, di prendere la vita
E un'amicizia che NON è finita.

Il tempo passa e tutto s'allontana
E chi vorrà potrà dimenticare
A volte l'amicizia è un poco strana
A volte costa troppo ricordare.

Per chi non s'è convinto e non ci crede
Per quelli che non vogliono parlarne
per chi t'aspetta per restare insieme
per tutte quelle stupide domande
Per gli occhi di un bambino che ha capito
Per quelli che con Te non han mentito
Ed anche per noi...Marino!

mercoledì 25 giugno 2008

hippo and dog

Caro Simone, il nonno Tex è veramente un casinista, un Hippo vero : voleva mandarmi questa tua canzone preferita, ma aveva nella testa una preghiera al Signore ed ha confuso.
Ciao Simone, porta pazienza, succede. Ambra

My Sweet Lord

Simone ha un ottimo gusto per la musica.
Ciao Bambino, saluta nonno Tex Ambra

martedì 24 giugno 2008

AMANDA ASPETTA UN BACINO DA OLIVER


Grazie Pibond

lunedì 23 giugno 2008

Panem et circenses: l'Italia nel pallone, in senso proprio e figurato

Giovenale, il noto poeta satirico latino vissuto a cavallo fra il I secolo ed il II d.C., nell'età d'oro dell'impero romano, ha coniato un'espressione divenuta proverbiale e celeberrima: "Panem et circenses". Egli descrive come il populus romano, che un tempo possedeva un potere effettivo, perdutolo a favore della classe senatoria, della burocrazia cresciuta con l'Impero, e naturalmente dell'imperatore stesso, fosse ridotto ad interessarsi unicamente alle distribuzioni gratuite di "pane" e "grano", ed agli spettacoli circensi. Soprattutto le corse di bighe appassionavano gli abitanti di Roma, dimentichi d'ogni altra questione.
Ammiano Marcellino, che scrive nel IV secolo d.C., assistendo alle continue guerre, esterne e civili, in cui s'avverte il declino di Roma, presenta anch'egli una cittadinanza degenere in un suo terribile ritratto della città di Roma stessa . Le biblioteche sono chiuse "come se fossero tombe", però gli abitanti fremono di passione per i giochi, specialmente le corse di carri.

Oggigiorno, in Italia, la popolazione è soggetta ad un drastico e continuo calo demografico ed all'afflusso massiccio di genti straniere, provenienti da ogni parte del mondo: non è immigrazione, ma migrazione di interi popoli, diversissimi fra loro ed incompatibili con la storia italiana. La cultura italiana è minacciata sia dall'americanizzazione della mentalità e dei costumi, diffusa pervasivamente dal televisore e dalla spazzatura che trasmette, sia dal dilagare della pura e semplice dell'ignoranza.
L'economia è declinante da almeno 10 anni, mentre lo stato soccombe sotto il peso d'un enorme debito pubblico. L'autonomia e la sovranità nazionali sono ridotte al minimo, vincolate dall'azione di organismi chiamati NATO, UE, FMI: esteri, difesa, finanze sono di fatto sottratti alla capacità decisionale del governo nazionale, qualunque esso stesso, il che riduce l'Italia ad un protettorato. La ricerca scientifica precipita causa l'assenza di finanziamenti, e l'immenso patrimonio artistico italiano, di gran lunga il maggiore al mondo, è quasi abbandonato a se stesso. Intere regioni sono dominate da organizzazioni criminali, a cui ora si stanno aggiungendo altre, d'origine straniera.
In questa situazione catastrofica, si nota che un argomento che interessa ed appassiona milioni di persone, riceve le prime pagine sui quotidiani nazionali, conquista interminabili servizi televisivi nelle ore di punta da parte dei telegiornali, merita interventi dei politici ed intellettuali e, per ultimo, ottiene immensi finanziamenti, è un gioco chiamato "calcio".
Quando poi la rappresentativa nazionale di questo gioco prende parte a gare, si vedono (mirabile visu, dictu et auditu) comparire il Tricolore italiano, altrimenti dimenticato. Ci si ricorda d'essere Italiani soltanto davanti allo schermo od allo stadio, e paiono non esistere problemi più gravi di ciò che fanno alcuni milionari intenti a prendere a calci una palla.

Beninteso, non si tratta di rifiutare a priori questo o quel gioco, né di trascurare il fatto che simili attività ludiche rappresentano anche manifestazioni dello spirito nazionale stesso. Il problema non è il "tifo" calcistico in quanto tale, ma l'importanza sproporzionata che gli viene riconosciuta da parte di molti, che ne fanno una ragione di vita e l'interesse principale, trascurandone altri di gran lunga più importanti.
La stessa attenzione delle autorità politiche e delle pubbliche amministrazioni risulta eccessiva. Esistono infiniti musei o palazzi chiusi da decenni per "restauri" o "mancanza di personale", con un danno anche economico immenso per l'Italia: ciò non accade mai con gli stadi, cosicché ogni anno il campionato di calcio riparte con regolarità.
Se la raccolta della spazzatura o la magistratura funzionassero bene così come le strutture calcistiche italiane (di per sè, inferiori a nessune al mondo, dal vivaio alle società professionistiche, dai centri di preparazione atletica alle cliniche specializzate per infortunani etc. etc.), ne ricaveremmo certo un maggior beneficio che non quello sentimentale della vittoria di questa o quella squadra.

sabato 21 giugno 2008

Que viva España

Grazie Tex !
Ma domani sera li battiamo. FORZA ITALIA !

giovedì 19 giugno 2008

UN GIRO PER ISTAMBUL (click)


In compagnia dell'amico Tex

mercoledì 18 giugno 2008

Edith Piaf - Hymne à L'Amour

À Paris_Yves Montand à l´Olympia

E per finire, ostriche e champagne ghiacciato al ristorante "La Cuopole" in Blv. Montaparnasse

La Chansonnette_Yves Montand à l´Olympia

Ancora da Tex

Les Feuilles Mortes_Yves Montand à l´Olympia

Grazie Tex

martedì 17 giugno 2008

Questa è scienza?

Stralcio da un articolo di Stefano Lorenzetto su «Il Giornale» del 10 giugno 2008:
«Lo Stato, nel 1975, ha stabilito che per legge si può essere dichiarati morti anche se il cuore batte, il sangue circola, il colorito appare roseo, la pelle promana calore, l’urina continua a fluire in vescica».
E’ la cosiddetta morte cerebrale, dichiarata la quale si può procedere all’espianto.
Altro stralcio:
«Lo sapevate che per due volte è stata presentata in Parlamento una proposta di legge con le firme di trentadue deputati dell’Ulivo, dell’Italia dei Valori, dei Verdi, dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista, che vorrebbe destinare i corpi delle persone in morte cerebrale “a fini di studio e di ricerca scientifica”, cioè agli esperimenti, con unico obbligo di “restituire la salma alla famiglia in condizioni dignitose entro un anno dalla data della consegna”? Una salma col cuore che pulsa per trecentosessantacinque giorni!».
Insomma, se sono salme cerebralmente morte, ci si può fare di tutto.
«Perfino buttare dentro il torace, prima di ricucirlo dal collo al pube, i guanti di lattice usati durante l’espianto, come racconta Silvana Mondo, madre di un giovane triestino di diciannove anni, che fu privato degli organi dopo un incidente stradale».

lunedì 16 giugno 2008

venerdì 13 giugno 2008

UNO DEGLI AMORI DI TEX



Ecco le foto della Cashmira...
Troppi salti ad ostacolo,nei quali era bravissima.
Ha avuto sei mesi di calvario con lo zoccolo sinistro gonfio di pus ...
Ogni tanto glielo suppuravano, ma poi si rifaceva.
Ha sofferto moltissimo.
Ora non soffre più.
Però fino a poco mesi fa io l'ho ingozzata di mele...
Ne era golosissima e quando mi avvicinavo al suo box, anche se ormai coricata per il dolore (ne ha patito tanto) mi gaurdava e faceva una specie di grugnito (uh uh uh uh) che significava"ti ho visto sai"...
Ciao cash...

Feelings: by Albert Morris

Questa mi viene da Tex. Grazie amico.

Mina e R. Cocciante Questione di feeling

Dedicato a chi ascolterà, chiunque sia.

giovedì 12 giugno 2008

4000 palloncini per Angela Celentano…




Ogni anno trascorre nell’angoscia per i genitori ai quali è scomparso un figlio…
L’anno scorso per il 14° compleanno di Angela IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI, aveva realizzato un video, pubblicato e trasmesso da moltissimi media …





Quest’anno i genitori di Angela, hanno deciso di ricordare la figlia, nel suo 15esimo compleanno, lanciando in cielo dal Monte Faito, 4321 palloncini, equivalenti ai giorni di scomparsa, da quel 10 agosto 1996 ….
4000 palloncini per Angela Celentano…


Ogni anno trascorre nell’angoscia per i genitori ai quali è scomparso un figlio…
L’anno scorso per il 14° compleanno di Angela IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI, aveva realizzato un video, pubblicato e trasmesso da moltissimi media …
Quest’anno i genitori di Angela, hanno deciso di ricordare la figlia, nel suo 15esimo compleanno, lanciando in cielo dal Monte Faito, 4321 palloncini, equivalenti ai giorni di scomparsa, da quel 10 agosto 1996 ….
“BUON COMPLEANNO ANGELA”
MERCOLEDI’ 11 GIUGNO ALLE ORE 16:00IN OCCASIONE DEL 15° COMPLEANNO DI
ANGELA CELENTANO
LA FAMIGLIA RICORDERA’ QUESTO GIORNOLANCIANDO IN ARIA 4321 PALLONCINI(GIORNI DELLA SCOMPARSA)
LA MANIFESTAZIONE AVRA’ LUOGOSUL MONTE FAITO NEI PRESSI DEL CENTRO SPORTIVO EDE’ APERTA A TUTTI.
Fonte Associazione Angela Celentano Onlus
Questo Comitato lancia un appelloa coloro che forse quel giorno hanno visto qualcosa sul Monte Faito:
“Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare…”
Ode alla vita - Pablo Neruda
Sperando che sia l’ultimo compleanno lontano da casa TUA ….
Un abbraccio a Maria, Catello, Rossana e Naomi, da parte di tutto il Comitato…
Siete sempre nel nostro cuore…
Il Comitato TROVIAMO I BAMBINIBambini Scomparsi

“BUON COMPLEANNO ANGELA”
MERCOLEDI’ 11 GIUGNO ALLE ORE 16:00
IN OCCASIONE DEL 15° COMPLEANNO DI
ANGELA CELENTANO
LA FAMIGLIA RICORDERA’ QUESTO GIORNO
LANCIANDO IN ARIA 4321 PALLONCINI
(GIORNI DELLA SCOMPARSA)

LA MANIFESTAZIONE AVRA’ LUOGO
SUL MONTE FAITO NEI PRESSI DEL CENTRO SPORTIVO ED
E’ APERTA A TUTTI.
Fonte Associazione Angela Celentano Onlus
Questo Comitato lancia un appelloa coloro che forse quel giorno hanno visto qualcosa sul Monte Faito:
“Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare…”
Ode alla vita - Pablo Neruda
Sperando che sia l’ultimo compleanno lontano da casa TUA ….
Un abbraccio a Maria, Catello, Rossana e Naomi, da parte di tutto il Comitato…
Siete sempre nel nostro cuore…
Il Comitato TROVIAMO I BAMBINI
Bambini Scomparsi

lunedì 9 giugno 2008

CONFRONTO DI IMMAGINI


Questa è dal giardino di Pibond
Il fiore di chiama lampranthus

domenica 8 giugno 2008

Tigre assassina


Kyoto, una tigre dal peso di 150 chili sabato ha attaccato ed ucciso un inserviente dello zoo di Kyoto.
L'uomo, che si chiamava Atsushi Ito, è morto all'ospedale dopo tre ore di sofferenze per le ferite subìte alla testa, al volto, al collo e alle mani.
Il Kyoto City Zoo in Sakyo Ward era aperto al pubblico al momento dell'attacco. Una donna ha trovato il povero Ito che giaceva sul pavimento dentro la gabbia della tigre, ed ha informato quelli dello zoo.
Un veterinario ha sparato un tranquillante all'animale, una tigre siberiana maschio di 11 anni, perché si potesse rimuovere Ito e portarlo all'ospedale.
Lo zoo è stato chiuso e i visitatori sono stati accompagnati fuori.
Secondo la polizia, Ito sarebbe entrato nella gabbia della tigre dopo averla attirata fuori con un pollo, ma la tigre avrebbe potuto rientrare nella gabbia perché apparentemente lo sventurato Ito non avrebbe chiuso bene la porta.

fonte:
http://www.japantoday.com/category/national/view/tiger-kills-zoo-keeper-in-kyoto

sabato 7 giugno 2008

LETTERA APERTA ALLA FRANZONI di Maria Grazia Torri


Letto sul sito della Dott.ssa Agnese Pozzi

DOMENICA, 25 MAGGIO 2008
MORIRE DI CENSURA
Pubblico la lettera di Maria Grazia Torri,
autrice del libro COGNE L'ENIGMA SVELATO, per sua volontà:
LETTERA APERTA ALLA FRANZONI di Maria Grazia Torri
Ospedale 22.05.2008
Cara Anna Maria Franzoni,
ti scrivo nel primo giorno della tua carcerazione e nel mio ennesimo di ospedale, nel luogo dove sono stata operata recentemente, per un’ulteriore complicanza della mia malattia, che devo proprio al mio eccesso di impegno a favore della verità e della giustizia sul tuo caso, partecipazione non solo vissuta a livello libresco, ma come impegno, in prima persona, la stessa cosa che qualcun altro, a me molto affine, fece nel Caso Dreyfus, forse in un tempo di crisi culturale e sociale non diverso da questo, anch’egli correndo rischi gravi e senza mai tirarsi indietro.
Il saperti ora in carcere mi addolora ancor di più e mi apre una ferita nel costato più larga di quella che mi hanno fatto le chirurgie e il male. E’ come se mi avessero infilato una lancia. La lancia dell’omertà, del silenzio, del pressappochismo, dei poteri più che mai corrotti della società e della cultura italiana, della congiura mediatica, dei CRIMINI TELEVISIVI di cui non parla nessuno, la lancia dell’ ipocrisia, della follia negativa per la quale tanti giovani muoiono inutilmente, e infine, la lancia di una giustizia carrarmato, che avendo in dotazione strumenti scientifici e sofisticati, crede di poter fare completamente a meno dei valori umani, della riflessione, del buon senso e dell’acume del cervello umano, che stanno, da sempre, alla base delle vere inchieste.
Ho scritto senza conoscerti un libro su di te che mi ha impegnato 2 anni, che non mi ha finanziato nessun istituto universitario o televisivo, che mi ha svuotato le tasche e fatto perdere il lavoro prima, e la salute, poi. L’ho scritto in compagnia di specialisti, di neurochirurghi, di medici autoptici, e di una dottoressa molto speciale ( Agnese Pozzi) perché se tuo figlio è morto di una qualche morte cerebrale era giusto interpellare loro in prima battuta non altri. Gli psichiatri e gli esperti di gossip potevano attendere.
Il libro, che conteneva intuizioni, considerazioni e prove mediche che avrebbero fatto gola a qualsiasi tuo avvocato difensivo di talento, è stato accolto con la banalità e la noncuranza con cui i media e la televisione abitualmente frullano le loro migliaia di notizie buone e cattive e poi ne prelevano qualcuna dal cappello magico al solo scopo di aumentare l’audience e di stimolare pericolosi pruriti.
Cosa ho fatto dopo? Ti elenco solo le principali cose che ho fatto per dare rilevanza non tanto al mio libro ma alla profonda ingiustizia che mi rendevo conto veniva perpetrata a tuo danno solo per esigenze mediatiche e di facciata.
1) Ho parlato con Carlo Lucarelli e gli ho chiesto di dare spazio nella sua trasmissione alla mia ipotesi, sostenuta, come dimostro, da insigni specialisti, ipotesi di morte naturale accidentale per il piccolo Samuele, un’ipotesi unica in tutto il panorama dei libri scritti su Cogne. Lucarelli ha letto la prima bozza del mio libro, l’ha definito molto molto interessante, ma, al dunque, senza darmi una spiegazione logica plausibile si è tirato indietro. Solo più tardi sono stata costretta a vedere, o meglio, a scoprire, per caso, entrando in una libreria, che i suoi ultimi libri sono firmati anche da Picozzi, il primo illustre incaricato di ‘indagare sulla mente della Franzoni’, che, senza fare assolutamente nulla di originale, si è limitato a pontificare sulla scorta della più vieta psichiatria in fatto di matricidi ( smentito ora dall’ottimo e documentato Mastronardi) e ad infangarla tout court.
2) Ho parlato con Tiziano Scarpa, che credevo un amico, perché avrei preferito pubblicare il libro con Einaudi anziché con Giraldi, non perché non stimi Cristiano Giraldi, ma semplicemente per avere una maggiore diffusione e una CONTRO INFORMAZIONE capillare come il caso meritava, dopo cinque anni di bombardamento mediatico incommensurabile (ahimè, con Giraldi devo dire, molto onestamente, che il libro, se non si ordina, non si trova da nessuna parte e ciò ha invalidato di molto il mio enorme sacrificio. ) Tiziano Scarpa, invece, fingendo di essermi amico, per quanto avesse già una volta scambiato la mia rasatura da chemio per un taglio alla moda, ha fatto lo stesso anche col Caso Cogne. Ha finto di dare il mio libro all’Einaudi per poi stroncarlo lui stesso con una sua trivialissima scheda di lettura, dove mi criticava demolendo ‘solo le teorie mediche’. Scarpa, che fa lo scrittore o il poeta, non sapendo nulla né di aneurismi cerebrali infantili, né di vomito a getto, né di crisi epilettiche postraumatiche avvenute a seguito di una frattura all’occipite non esposta ( ‘rilevata’ nel mio libro solo dalla bravissima dott Pozzi da lui ignorata), si è messo a dire che i neurochirurghi portatori di una simile ipotesi erano dei ‘giullari fantasiosi’. Già, lui, dall’alto del suo podio di neurochirurgo improvvisato poteva dirlo!
3) Ho cercato di parlare con Feltri, che per primo aveva profetizzato : ‘La Franzoni sarà condannata perché è antipatica, non ci sono prove certe e non c’è nessun altro motivo valido per incarcerarla.’ Ma anche Feltri, per quanto avesse promesso di parlarmi non mi ha mai ricevuto. Mi sono detta: lo farà perché io per lui sono la signora nessuno. No, non solo: egli predica bene ma razzola malissimo, visto che proprio le sue giornaliste preferite hanno pubblicato tutte le intercettazioni più assurde e il gossip più velenoso e mefitico sulla povera Franzoni rendendola appunto colpevole perché odiosa!
4) Sono andata da Belpietro e gli ho portato il libro in redazione prima che passasse a Panorama. Anche lui, per quanto fosse l’unico a credere nell’innocenza della Franzoni, non ha letto il libro e non mi ha dato la benché minima risposta.
5) Sono andata da Maurizio Zuffi, che è quello che, come rettifica così bene Mario Giordano sulla Stampa del 22/5, è stato il primo, a Studio Aperto, a fare un servizio sulla Franzoni. Mi ha promesso che, per l’uscita del libro avrebbe fatto fuoco e fiamme , ma poi ha detto che non gli piaceva più come si comportava la Franzoni da un punto di vista televisivo, insomma che era troppo cambiata e siccome era diventata antipatica anche a lui, alla fine mi ha detto di no.
6) Sono andata da quel gran bevitore di Andrea Pinketts. Riescono a farcelo vedere sobrio solo su L’Italia sul Due, alle due del pomeriggio, perché è sempre ubriaco e puzza di birra dalle 15 alle 9 di mattina. In tale stato, ‘normalmente’, presso le varie case editrici, a Milano, presenta i libri degli scrittori esordienti senza averli neanche mai aperti con buongrado e tolleranza di tutto lo staff editoriale italiano. Lo stimo anche io ormai solo un ubriacone che ha divertito i fessi negli anni ottanta con l’idiozia arguta dei suoi ‘noir à bestia’, ma cosa vuoi, Anna Maria, ero disperata, e io, facendo la scrittrice, conosco solo scrittori. Pinketts, probabilmente, commosso solo dalla mia magrezza ( è strambo nelle decisioni e fu fidanzato con una anoressica) mi disse di sì e mi fece addirittura ordinare i libri e fissare la serata della presentazione in un caffè letterario di via Solferino. Poi,a cose fatte e a libri spediti per la serata dall’editore, mi bidonò. Motivo? Dopo quattro anni di indagini non poteva uscire un’ipotesi del genere! Il libro, ovviamente, non l’aveva manco letto, anzi me ne aveva perse e richieste ben tre copie! Se questo è un intellettuale che va in TV tutti i giorni.....
7) Scrissi allora indignata sul mio Blog ( www.enigmasvelato.splinder.com)un’apologia di Zolà sul caso Dreyfus come contraltare al disimpegno corrente dei miei conoscenti e amici intellettuali. M rispose indignato un tal Antonio Scurati, dicendomi di mandargli il libro al volo che lui non era né un disimpegnato né un pesce lesso. Difatti, dopo averlo letto non ne fece parola: ANCHE CON LUI CI FU UN SILENZIO TOTALE.
Scurati è un’eminenza grigia che colleziona premi letterari per sé e per altri ed è entrato nel Gotha dell’isola dei famosi della scrittura italiana proprio per questioni di mantenimento di fama scrittoria ad oltranza come del resto fa il bevitore Pinketts con la TV.
8) Dopo un articolo sulla Gazzetta dello Sport uscito in concomitanza alla sentenza d’appello dell’aprile 2007 , Sandro Veronesi scrisse cose molto affini a quelle pubblicate sul mio libro e così lo interpellai, anche perché, molto prima dell’uscita del film ‘Caos Calmo’ avevo citato in Cogne: un Enigma Svelato, una pagina del suo romanzo che conteneva una definizione sulla ‘gestione personale’ del dolore di ciascuno, che molto si attagliava alla Franzoni. Volete sapere cosa mi ha risposto Veronesi? Che aveva qualcuno ammalato in famiglia e che non poteva venire a presentarmi il libro a Milano. Magari, più avanti a Roma? Neppure.
9) Di Vespa, di Costanzo, del business televisivo ulteriore me ne sono fregata, era deleterio. Della TV solo in La Sette ho cercato inutilmente di coinvolgere la persona con cui ho collaborato come redattrice del femminile Donna, quando lei era direttrice,la fantomatica Daria Bignardi. Ma per lei ‘non era abbastanza chic’ occuparsi di Cogne.
10) Allora ho parlato con Paola Savio, ultima avvocatessa tua e con lei ho avuto uno scambio di email a proposito di una scrittrice e docente universitaria americana del Connecticut, Ellen Nerenberg, che criticava il comportamento pesantissimo dei media e quello da ‘processo alle streghe’ della giustizia italiana soprattutto nel Caso Cogne, ormai di mondiale dominio. Le ho mandato anche il libro, che lei puntualmente non ha letto. Mi ha risposto che non aveva tempo e che lo avrebbe fatto leggere al medico della difesa Torre, grand’uomo anche lui, meraviglioso e inutile esperto. (Uno poi che si fa coinvolgere nel caso di Rosa e Olindo per difenderli, io, proprio non lo vorrei incontrare nemmeno per sbaglio!)
Quante altre ne ho fatte Anna Maria, quante ne ho dette, a quanti amici e colleghi mi sono rivolta, a quanti ho mandato il libro non lo ricordo nemmeno.
Una caterva di gente sproporzionata alle mie poche energie e poche forze.
Solo ‘La Voce di Romagna’ mi ha dato spazio, di recente, nella mia rubrica CRIMINI & TV. Lì ho potuto sostenere la tua provabilissima innocenza.
Ho saputo in questi giorni , che tu, fino all’ultimo, hai sperato che Dio illuminasse i tuoi giudici e i tuoi accusatori più accaniti.
Ma Dio l’aveva fatto Anna Maria, Dio aveva illuminato me e alcuni medici ancora onesti e integri, almeno nell’esercizio della loro professione...Tu, però, non te ne sei accorta. Sono stata l’unica a pubblicare la perizia molto abborracciata e prevenuta dell’illustre anatomopatologo di Cogne, il prof Viglino e le controperizie a quella, di gente più brava di lui, ma tu non ci hai fatto caso. Di tutti i libri pubblicati su Cogne lo so che il mio ‘Cogne: Un Enigma Svelato’ era solo uno dei tanti, però era MOLTO ILLUMINANTE, dal momento che sottoponevo al giudizio della comunità medica e scientifica italiana un’ipotesi diversa da tutte: quella di una morte naturale dimostrabile. Del resto, per i primi due giorni dopo il fattaccio, una brava dottoressa, la tua, ti aveva convinto della stessa cosa e tu le avevi creduto. Aveva ragione lei, la Satragni e torto tutti i paludatoni e i grilli parlanti venuti dopo. Sono perfettamente consapevole Anna Maria della luce che portava il mio libro e di quanto sarebbe stata illuminante una vera inchiesta medica fatta a partire dalle sue premesse, inchiesta purtroppo caldeggiata solo da un’altra DONNA DI LUCE, Maria Rita Parsi, che questo propose INUTILMENTE dopo aver letto e recensito il mio libro, sulle pagine del Resto del Carlino.
Non ci posso e non ci ho potuto fare nulla se i tuoi avvocati si sono incartati in una falsa indagine, che la spocchia dei televisivi aveva inscenato per loro, o se la tracotanza degli inquirenti che l’hanno portata avanti, e se la pompa magna di una giustizia decadente e marcescente ha prevalso sulla nuda e umile idea di un’inchiesta medico-scientifica sul caso ‘morte di Samuele’ e non sulla tua mente sana.
Galileo fu processato, condannato e costretto ad abiurare solo perché diceva la verità.
Non è un caso isolato nella storia.
Anche a te è successo. E adesso sei lì, dove in fondo chiedeva di essere la tua coerenza ineccepibile con quelle parole: “ Meglio sana in carcere che pazza fuori” . Sei sana, sei innocente e sei in carcere, mentre io che sono andata a bussare per te a tutte le porte possibili e immaginabili mi sono ammalata di una malattia impronunciabile e crudele, sto chiusa dentro un ospedale e ho un futuro impossibile. A meno che la Grazia di Dio non mi restituisca ciò che ti ho dato , a meno che la sua Bontà non mi illumini, non metta luce nelle mie ferite come io l’ho messa nelle tue. Come io ho illuminato te portando amorevolmente la tua croce per un sacco di tempo, tu illumina me ora con le tue preghiere e rendimi almeno il senso dell’immenso sacrificio fatto.
E che L’Italia Intera, politici, pm, giudici, psichiatri, intellettualoidi, giornalisti e ballerine, che l’Italia imbastardita e involgarita e ‘colpita al cuore’ come diceva una volta De Gregori, l’Italia mai caduta così in basso come ora ( immondizia et Napoli docet), comprenda ciò che abbiamo fatto l’una per l’altra senza nemmeno conoscerci, solo per amore della giustizia e della verità, in cui crediamo e crederemo sempre.
Ciao, Anna Maria, io mi chiamo Maria Grazia, come vedi anche una parte del nostro nome è comune.

Maria Grazia Torri
Mail inoltrata a:

lettere@libero-news.eu; info@carlolucarelli.com;
info@einaudi.it; direttoreweb@ilgiornale.it; panorama.it@mondadori.it; 8262@rai.it; redazione_libero.it@libero.it; lettere@liberazione.it; amministrazione@promozioneumana.it;
antoniodipietro@antoniodipietro.com; posta@ilmattino.it; redazione@diario.it;
info@ilcannocchiale.it;
cronaca@ilmessaggero.it; direzione@misteriditalia.com;
redazione@romaone.it; nazioneonline@quotidiano.net;
cronaca.bologna@ilcarlino.net; lettere@avvenire.it; rubrica.lettere@repubblica.it;
segreteria.redazione.firenze@monrif.net;
segreteria.redazione.milano@monrif.net; direzione@ilgiornale.it; direzione@ilfoglio.it;

scritto a canale 5, italia 1, rete 4, rai 3 redazione generale e a "chi l'ha visto", il corriere e tutti gli indirizzi sopra.

http://agnesepozzi.splinder.com/

christian the lion

Un regalo di Anita dall'America,

mercoledì 4 giugno 2008

CREDETECI, L'HA SCRITTA TEXWILLER - ED E' VERA

Davanti al mio cuore

(dedicata ad una cagnetta cihuahua)

Sei entrata nella mia vita per un caso

un caso voluto dal destino

che così ha regalato a tutt’e due

sette anni di stupenda comunione

e di intesa

che traduce in verità l’amore puro.


Sei uscita dalla nostra vita con pudore

silenzioso

quel timido pudore che ho sempre letto

nei tuoi occhi grandi

lucidi, discreti, attenti

e colmi di amore. Per me.


Perdona la viltà di quel giorno

io non c’ero

e così hai dovuto andartene da sola...


Ma io non ti ho mai dimenticata

e ti amo ancora. Dunque “mucin”

riprendi il tuo posto e per sempre

davanti al mio cuore.

TIEN AN MEN di Gianni D'Elia

Un'eco per rammentare

martedì 3 giugno 2008

PESCA DEL TONNO IN GIAPPONE (clik)

Segni sulla neve


foto in:
http://www.japantoday.com/category/picture-of-the-day/view/marking-the-snow
testo:
Members = membri
of the Shintoku Mountaineering Club = del Club di alpinismo di Shintoku
mark = marcano
the snow = la neve
on Mt Tomuraushi = sul monte Tomuraushi
in Hokkaido = in Hokkaido
(è la grande isola a nord del Giappone, "Hokkaido" vuol dire "via del mare del nord" ed è quindi quasi un sinonimo di "Norvegia" "North-way")
to help = per aiutare
prevent = a impedire, prevenire
(1) = (che)
climbers = gli alpinisti
from = (1)
straying = si allontanino
from the climbing route.= dalla strada per la scalata
...omissis...

Imagine

lunedì 2 giugno 2008

Va all’inferno Ahmadinejad.


Ma cosa scrive sto Sergio Romano, ex ambasciatore?
A un imprudente signore che chiede proprio a lui informazioni su Sabra e Chatila risponde con una tale quantita' di stupidaggini da far drizzare i capelli in testa.
Premesso che e' mostruoso che di tutte le stragi avvenute nel mondo dopo la seconda guerra mondiale che ne detiene sempre il primato, l'unica che interessa sia Sabra a Chatila.
Sono passati trent'anni eppure e' sempre la strage piu' gettonata alla faccia di tutti gli altri esseri umani ammazzati prima, durante e dopo.

Oggi nel mondo stanno morendo come mosche in Darfur, in Somalia, assistiamo all'indecenza di bambini palestinesi usati come terroristi o scudi umani, vediamo la tragedia dei bambini soldato. Affoghiamo in guerre e terrorismo ma la cosa che piu' interessa il signore in questione e' la strage di Sabra e Chatila e per esserne informato si rivolge a uno dei giornalisti piu' in malafede che ci sia.
A questo lettore non interessano le stragi di cristiani a Damour o a Tar el Zatar, eccidi fatti dalle bande di feddayin di Yasser Arafat.
Non ne e' informato.
Migliaia di libanesi cristiani ammazzati, sgozzati, uomini trovati con i loro genitali in bocca, donne e bambine stuprate e poi uccise, tanti di quei morti che per conoscerne il numero hanno dovuto contare le teste decapitate e sparse nelle strade dei villaggi distrutti.
No, questo non gli interessa perche' tutti questi eccidi portano l'imprimatur di Yasser Arafat quindi non se ne deve parlare, c'e' il silenzio stampa, c'e' la censura, c'e' la protezione della figura del peggior terrorista del 20 secolo, il piu' laido e corrotto, il piu' feroce e crudele.
Meglio puntare su Sabra e Chatila, si va sul sicuro, tutti rizzano subito le orecchie perche' quella fu l'unica strage che pote' coinvolgere Israele dato che l'esercito di Gerusalemme si trovava nelle vicinanze.
E allora Sergio Romano si scatena.
Non racconta dell'invasione del Libano da parte di Arafat e i suoi banditi dopo il Settembre Nero e la strage di palestinesi che fece Re Hussein di Giordania per impedire che prendessero il potere.
Si parla dai 20.000 ai 40.000 palestinesi uccisi dai soldati giordani.
Arafat fuggi' in Libano dove gli riusci' il colpo fallito in Giordania, creo' uno stato nello stato provocando una guerra civile tremenda che fece 160.000 vittime, incasso' tasse sulle tasse, fece fuori tutti i cristiani che incontro' al suo passaggio.
Distrusse il Libano, commise tanti di quei delitti che , alla fine, quando scappo', dovette essere protetto dalle Marine Militari di Francia, Israele e Inghilterra.
Questo non lo dice l'ex ambasciatore, punta invece il dito contro Israele .
Scrive che Israele nel 1982 invase il Libano, spiegazione monca perche' non non accenna ai gruppi di terroristi palestinesi che entravano in Israele, facevano irruzione nella case della gente per sgozzare intere famiglie, non parla nemmeno delle bombe e dei missili contro L'alta Galilea. Kiriat Shmona fu bombardata per 8 anni.
Non dice che l'invasione servi' a creare una zona cuscinetto di 40 km tra i terroristi e Israele, non dice che il resto del Libano era occupato dalla Siria.
Questo fatto non lo disturba.

Racconta, con inaudita spudoratezza, che l'esercito israeliano punto' sui campi profughi , vivaio di reclute per Arafat, poveri innocentini, bravi ragazzi!
Reclute! Ma dove li trova questi termini per evitare di dire che i campi erano covi di terroristi feroci che colpivano Israele e la popolazione civile libanese.
Perche' non lo dice l'ex ambasciatore?
E perche' non fa l'elenco delle armi trovate all'evacuazione dei campi ? A cosa servivano tutte quelle armi a quelle brave reclute, a quei bravi ragazzi palestinesi?

5630 tonnellate di munizioni, 1320 fra carri armati e altri veicoli pesanti, 623 pezzi di artiglieria e lanciamissili, 33.303 armi leggere, 1352 armi anticarro, 2387 attrezzature ottiche, 2024 apparecchi di telecomunicazione, 215 mortai, 62 lanciarazzi katiuscia (elenco non definitivo, fornito nel comunicato ufficiale israeliano del 18 novembre 1982).

Sergio Romano non ha nemmeno l'onesta' di dire che a Sabra e Chatila vi fu battaglia, che incominciarono a sparare i palestinesi contro i soldati cristiano maroniti guidati dal filosiriano Hubeika e la battaglia si trasformo' in massacro quando i soldati libanesi prevalsero sui terroristi e si vendicarono di tutte le vessazioni e assassini commessi da questi ultimi contro la popolazione libanese.
Arabi contro arabi ma si accusano gli ebrei.
Alla fine la ciliegina sulla torta, la menzogna piu' grande: Tremila morti.
Peccato che per il governo libanese fossero 470, per la Croce Rossa 663 e solo per Israele le vittime furono tra le 700 e le 800.
Evidentemente quel 3000 glielo avra' suggerito in sogno il fantasma di Arafat.
Sergio Romano conclude affibbiando a Ariel Sharon la colpa della strage portando a conferma la sua condanna da parte della Corte Suprema di Israele , senza specificare che Sharon fu accusato di non aver previsto l'accaduto per poterlo impedire.
Questa fu l'unica accusa.
Siccome Israele e' una democrazia Sharon si dimise.
Hubeika, mai nominato neanche di striscio da Sergio Romano, che guido' la battaglia e poi il massacro fu premiato dal padrone siriano con un ministero.

Un altro incauto lettore chiede delucidazioni a Romano sul libro di Jimmy Carter, diventato un best seller, dove l'ex presidente accusa Israele di molte nefandezze scusando sempre i suoi amori hamas, hezbollah e tutti gli altri terroristi arabi.
La risposta di Romano a questo povero lettore e' ancora piu' infida, se possibile, della sua storiella su Sabra a Chatila.
Racconta di elezioni vinte trionfalmente e legittimamente da hamas, osa parlare di democrazia, ha la cattiveria di dire che l'autorita' di hamas tra i palestinesi e' dovuta alla popolarita' del gruppo umanitario....... Si, cattiveria, infamia, perche' hamas dopo aver conquistato il potere, con grande umanita', ha ammazzato centinaia di persone a Gaza.
I banditi di hamas entravano nelle case e ammazzavano altri palestinesi, gettavano giu' dai tetti dei palazzi di Gaza decine di giovani . Ne hanno ammazzati piu' di 300.
Come sono umani loro, vero Signor Romano?
Come sono popolari, vero? O stai con loro o crepi!

Infine il signor ex ambasciatore Romano si lancia, con grande soddisfazione, in un elenco di nemici americani di Israele, oltre a Carter, nomina Reagan, Bush senior dimenticando che i rapporti tra stati hanno alti e bassi e che nel caso specifico di Israele i rapporti variano anche a seconda dell'interesse per il petrolio arabo o per i cervelli degli israeliani, alcuni presidenti USA hanno scelto i verdoni anziche' i cervelli. Normale.
Romano ha nostalgia di quel tipo di presidenti cosi' severi con Israele, altro che Bush junior, e la conclusione del suo dichiarato amore per il terrorismo palestinese e della sua altrettanto dichiarata antipatia per lo stato ebraico mi fa squillare un campanello d'allarme nel cervello.
Scrive Romano, con l'acquolina in bocca: "Sono atteggiamenti critici che potrebbero divenire nuovamente attuali se Barak Obama venisse eletto alla presidenza degli Stati Uniti."

Bene. Se Barak Obama piace a Sergio Romano significa che non va bene per Israele. Allora teniamo le dita incrociate e facciamo gli scongiuri.

Intanto si passa di disgrazia in disgrazia.
A Roma sta arrivando Ahmadinejad. Ci sono manifestazioni contro il suo arrivo? Puo' entrare indisturbato in un paese democratico un nazista islamico che chiede l'eliminazione di Israele dalla carta geografica?
Si, puo' entrare. Certo che puo'
Prego, presidente nazista, si accomodi.
Questa e' la liberta' come la concepisce l'Europa, questa e' la giustizia. Cittadini israeliani che devono recarsi in Inghilterra, rischiano l'arresto e devono tornare indietro senza uscire dall'aereo per non finire in manette.
Persino Sharon dovette rinunciare a un viaggio in Britannia per non finire in prigione, Sharon quando era premier.
Le universita' israeliane sono perennemente boicottate dalle universita' inglesi. A Ginevra organizzano un Durban 2 contro Israele.
Questa e' la giustizia, da qualunque parte ci si giri arriva uno spruzzo di veleno.
L'ultimo ci viene gentilmente ed elegantemente offerto da un damerino come Klaus Davi che, su Youtube, suggerisce con infamia a un rappresentante dell'Ucoii il termine OLOCAUSTO riguardo ai palestinesi e chiede "ma muore qualcuno di fame a Gaza?"
Il palestinese, quasi piu' onesto di lui, risponde "di fame no ma per mancanza di medicinali si". Senza aggiungere che Israele manda quintali di medicinali che hamas requisisce per poi rivenderli a prezzi altissimi solo a chi puo' pagare.
Come sono umani, vero ex ambasciatore?

Sono gli amici carissimi del naziislamico presidente iraniano che arrivera' in Italia, un criminale che impicca le donne, che condanna a morte chiunque sia contro il regime, che nega la Shoa', che ogni giorno dice che Israele e' un cancro puzzolente che dovra' essere presto estirpato, questo personaggio puo' posare i suoi piedi sul suolo italiano nel silenzio generale, a parte qualche protesta della comunita' ebraica, del Riformista e dei Radicali.

Questo e' tutto.
Una tristezza infinita.
Una stanchezza enorme.
Va all'inferno Ahmadinejad.
E con te, nazista, all'inferno tutti quelli che ti ammirano e che ti stringeranno la mano.

Deborah Fait

domenica 1 giugno 2008

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