domenica 13 marzo 2011

venerdì 11 marzo 2011

FUMO DI LONDRA di NICHOLAS FARRELL

Ai comunisti non basta la patente. Mi vogliono in galera.

Come ho scritto l’altro giorno
mi hanno ritirato la patente
per guida in stato di ebbrezza qui
nella rossa Romagna, per la seconda
volta, a notte tarda, un certo
poliziotto comunista di nome
Mussolini.
Stavo tornando a casa come al
solito, tranquillo, e lui per beccarmi,
riconoscendo la mia Landrover
Defender a passo lungo versione
anti-comunista, ha mollato
di corsa il suo posto di blocco.
Non ho mai avuto un incidente
stradale in vita mia e una cosa la
sappiamo tutti: sono gli uomini
giovani, strapieni non solo di alcol
ma di testosterone, che causano
le stragi non le fighesmesse come
me. Pazienza. Hoscritto: a questo
punto vado in Istria con la mia famiglia,
non ne posso più dell’Ita -
lia.
Bene. Ieri mi è arrivato a casa il
penale in tempi da record, stile
Berlusconi nel caso Ruby, probabilmente
grazie a quel pezzo che
ho scritto su questo giornale. Il
giudice ha deciso: una multa di
15.700 euro e il ritiro della patente
per due anni. Peggio di così... Grazie
a Dio il mio Defender è intestato
a mia moglie se no sarebbe stato
sequestrato e fra poco venduto.
Mia moglie mi ha detto: «Vai in
galera, così almeno non paghi la
multa, e lì dentro non puoi bere il
Sangiovese, il tuo computer ce
l’hai e puoi lavorare, e ci lasci in
pace per un po’, e ti converti al
cattolicesimo, mi raccomando. Io
e i tuoi quattro figli (piccoli) abbiamo
bisogno dei tuoi soldi, capito,
stronzo?».
Pensandoci, non sarebbe male
andare in galera per un bel po’ (la
raccomandata della Procura parla
di “arresto da sei mesi a un anno”).
Che differenza c’è alla fine fra
“Le Petit Arquebuse”, l’osteria
dove tengo il mio quartier generale
nel centro storico di Forlì a due
passi dall’Oviesse, soffocato da
comunisti rifatti, e un carcere? Ma
alla fine ho deciso di evitare a tutti
costi il carcere, quello vero, per un
semplice motivo: ho paura di essere
sodomizzato. Cioè: nel bene
e nel male non sono Pasolini. Le
Petit ha tantissimi difetti, lo so,
ma almeno la clientela non mi sodomizza.
Il mio avvocato mi dice
che ci sia un’altra strada da proseguire.
Per dimezzare la pena possofare
un lavoro di pubblicautilità.
Che bello.
Cioè: potrei fare, fra l’altro, lo
spazzino per sei mesi. Quest’idea
mi attira. Ho già fatto lo spazzino
a Londra da giovane. Conosco i
miei polli. Il segreto di quel lavoro
lì è di nascondersi a tutti i costi per
non fare un cazzo. E so come fare.
E se il capo fa un controllo e ti dice
«Ma Viale Bologna è sporchissima,
come mai?» tu rispondi: «Sì
ma ha tirato un brutto vento in
questi giorni». E così via.Hochiesto
all’avvocato: «Non posso lavorare
con le piante in un vivaio per
esempio, mi piacciano le piante,
o con gli animali?». Preferisco, per
motivi ovvi, evitare i matti. Già
non sento a post psicologicamente
me stesso, e se vedo un
matto la cosa mi turba. Perché vedo
me stesso. Ma una pianta che
cresce e prospera è un’altra cosa.
È una cosa bellissima! (e non parla
a differenza di una donna). Una
volta, ad esempio, ho scritto un
articolo per un giornale inglese
sulla mia ricerca del pomodoro
perfetto. L’ho trovato a Pachino in
Sicilia, sotto Catania. Il pomodoro
perfetto deve essere sia dolce
sia salato. E lì giù (grazie alla mafia?)
c’è. Il mio avvocato mi ha risposto:
«Strano ma vero, secondo
la legge potresti anche fare il giardinaggio
». Sì, al limite, non è male
come idea ma preferisco guidare
il mio Landrover Defender piuttosto
che fare il giardinaggio.
Allora? Allora penso sempre di
più di andare sul serio con tutta la
famiglia in Istria che è vicino a
Trieste e quindi all’Italia, dove
posso guidare (solo in Italia non
posso guidare). E poi quando scadono
i due anni del ritiro in Italia,
chissà, forse torno, forse no. Dipende.
Per dire la verità sono stufo
dellaRomagna edeiromagnoli
e della loro cucina del cazzo e tutti
questi comunisti. Vedremo