mercoledì 14 novembre 2007


Algoran guardò gli uomini, immobili, mentre gocce di sudore freddo incominciavano a scendere dalla sua fronte
- Sono io - riprese con foga, per mantenere l'autorità con l'imperiosità della voce, che però non era decisa e sicura come sempre - sono io, il nobile Algoran, che ve lo comanda. Portatemi quell'uomo. Dobbiamo sacrificarlo per placare l'ira degli dei ! -
Ma un guerriero forte e deciso, che si chiamava Swatean, gli puntò la lancia contro
- Gli dei ci hanno regalato il fuoco, e tutti l'abbiamo visto.
Tu non potrai fermarci, questa volta.
Ti sfido, Algoran. Se le mie parole sono ad essi sgradite, mi inceneriscano in questo stesso momento.
Ma, se gli dei mi saranno favorevoli, sarai tu, Algoran, a dovertene andare ! -
Il gran sacerdote lo guardò, fremente di rabbia. Se avesse potuto lo avrebbe incenerito lui stesso, ma il temporale, intenso ma brevissimo, era passato, e nessun tuono gli veniva in aiuto.
Allora gridò, più minaccioso che mai:
- Come osi tu opporti alla volontà degli dei ? Fuggi, fuggi, prima che essi ti inceneriscano, fuggi.
Io li invoco, ma se tu fuggirai, essi saranno clementi.
Se invece rimarrai, e prolungherai l'insolenza e la sfida sacrilega, essi ti avvolgeranno nello stesso fuoco che tu vorresti rubare loro. -
Ma, per quanto cercasse di dare credibilità ed autorità alle sue minacce, Swatean, il fiero guerriero, sicuro delle proprie idee, non si mosse di un millimetro, ed anzi sorrise sornione, adocchiando il cielo, dove ormai si stavano aprendo le nuvole, ed un raggio di sole si stava infilando in quello spiraglio, creando un suggestivo effetto di compiacimento divino.
- Guarda, Algoran, come ti parlano, come parlano a me, e a tutti gli altri uomini del villaggio !
Guarda come mostrano chiaramente il loro gradimento per le mie parole !
Guarda, hanno mandato un raggio di luce per suggellare un patto divino col l'uomo, e son certo che d'ora in poi manderanno tanti altri doni agli uomini, che permetteranno a noi di vivere una vita migliore, a dispetto di quelli che, come te, vorrebbero che vivessimo come trogloditi nelle caverne !
Sappilo, dunque, che il fuoco d'ora in avanti rimarrà con noi ! -
La punta della lancia premette sulla carne del gran sacerdote
- Sei tu, dunque - continuò Swatean, il guerriero - che te ne devi andare, addio ! -
Algoran ebbe un gesto di stizza, si guardò intorno, cercando consensi, ma trovò solo sguardi duri, impietosi, ed allora raccolse le sue cose e si allontanò rabbiosamente, accompagnato da un fascio di raggi di sole sempre più ampio.
Mentre si allontanava, il bel tempo vinceva la sua battaglia colla tempesta, e la luce metteva in fuga le tenebre.
Il fuoco, e con lui il progresso, aveva vinto.

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