giovedì 28 agosto 2008

mercoledì 27 agosto 2008

martedì 26 agosto 2008

Itzhak Perlman 13 years old Mendelssohn Violin Concerto

Dedicato a Marco con affetto

lunedì 25 agosto 2008

Mendelssohn - Violin Concerto - Allegro molto apassionanto

Mi pare una buona musica per commentare Oliver e il bosco di Lecci

OLIVER NEL LECCETO (click)


Sta a guardia di noi legni storti che devono nutrire le proprie radici.

lunedì 18 agosto 2008

DIOSPYROS KAKI


Che frutto generoso ! Si può mangiar tutto salvo il picciolo.
Ne so qualcosa perché in tempo di guerra e di carestia in famiglia ne consumavamo 2 per sera.
Due soli ? Sì, certo, mezzo Kaki per ciascuno di noi quattro, la mamma, il babbo, Ilda ed io, con quel pezzetto di pane che era la razione giornaliera concessaci con un bollino della tessera annonaria assegnata ad ogni famiglia.
Era la guerra, il regime di autarchia, ma anche la miseria.
Eppure eravamo felici noi bambini e quel mezzo kaki era un dono incomparabile.

NON FIDARSI E' MEGLIO


Quando a Napoli si usano, le cinghie non fanno il loro dovere.
Povera Rosaluna !

martedì 12 agosto 2008

VASO CON FIORI


Entrambi sono complementari. Che cosa farebbe un vaso senza fiori ed un fiore senza vaso ? A ciascuno il suo destino.

lunedì 11 agosto 2008

IL VASO DI PANDORA ANCORA CHIUSO

MA LA CURIOSITA' TENTO' PANDORA E...


...la bellissima ragazza tutta d'oro non seppe resistere : aperse il vaso regalatole da Zeus con la raccomandazione di non aprilo mai e ne uscirono tutti i mali e tutti i vizi, che invasero il Mondo.
Rimase soltanto, sul fondo, la Speranza, che fu per questo detta "L'ultima Dea".
Ecco, spesso io mi sento come fossi chiusa in quel vaso, lì racchiusa, a difesa della Speranza, della mia speranza e di quella di altri, che troppo spesso la dimenticano o vorrebbero distruggerla.
E' faticoso portare il peso che mi sento sulle spalle, ma ad ognuno il proprio destino, forse questo fa parte del "Disegno" della mia vita

venerdì 8 agosto 2008

giovedì 7 agosto 2008

mercoledì 6 agosto 2008

IL SOGNO E LA REALTA'


Il Sogno e la Realtà
Scritto da Gianni Pardo
mercoledì 06 agosto 2008

Ogni essere umano giunge sulla Terra come tabula rasa. Non sa nulla e deve imparare tutto. Da adulti troviamo naturale saper usare un telefono o un’automobile, per non parlare del saper leggere e scrivere: in realtà sono cose che abbiamo apprese, a volte con molto stento.

E se oggi ne parliamo con un sorriso di superiorità è perché dimentichiamo che poi ci troviamo nella stessa identica situazione se compriamo un elettrodomestico o un telefonino e dobbiamo studiarne il funzionamento.
La difficoltà di orientarsi nella realtà esiste dal punto di vista tecnico e dal punto di vista intellettuale. Il bambino non distingue un soldato da un generale, la realtà dal mondo dei disegni animati, il possibile dall’impossibile, mentre un adulto queste distinzioni dovrebbe essere in grado di farle. Dovrebbe.
A volte accettare i messaggi della realtà è supremamente difficile. Se fuori cade acqua osserviamo placidamente: “Piove”. Se invece non abbiamo combinato nulla, nella vita, non ci viene altrettanto naturale concludere: “Sono un fallito”. Eppure quell’espressione l’useremmo molto disinvoltamente per un terzo. Di una donna brutta riconosciamo facilmente che “è brutta”, mentre lei di se stessa precisa: “sono un tipo”, oppure “non ho tempo per curarmi di me stessa come dovrei”. E se dice “sono brutta” non lo dice come un’ovvia constatazione, ma come l’annuncio di una catastrofe. In realtà, dal momento che quella faccia se la ritrova da sempre, e continuerà ad averla, dovrebbe sorridere: “Sono brutta, ebbene? Non è una novità. Dobbiamo per forza essere tutti belli?”
La realtà non è in linea con ciò che vorremmo. Al cinema ci identifichiamo nel protagonista e troviamo naturale e giusto che trionfi contro tutto e contro tutti; poi, a casa, lo specchio ci dice che non gli somigliamo per niente, né nell’aspetto né nella nostra storia personale. Abbiamo perso più spesso di quanto non abbiamo vinto. Anche quando avremmo dovuto vincere.
La realtà non è in linea con ciò che vorremmo. Ci piacerebbe che tutti gli uomini sentissero il dovere della lealtà e della solidarietà e l’esperienza ci parla di inganni ed egoismi. Ci piacerebbe che tutti rifuggissero dalla violenza, ma la violenza continua a imperversare. Ci piacerebbe che, almeno alla fine, la giustizia trionfasse, ma non sempre è così. Ci piacerebbe soprattutto non avere difetti, che tutti ci apprezzassero, che tutti ci applaudissero, e invece, se la guardiamo con occhio disincantato, la nostra vita può apparirci come un fiasco.
Qualcuno – forse Oscar Wilde – ha detto: “Conosco poche cose più crudeli della verità. Ma non riesco a ricordarmele”. Il senso della realtà è la caratteristica della salute mentale, ma l’igienismo, in questo caso, costa parecchio dolore.

giannipardo@libero.it