Rallegriamoci
sabato 29 marzo 2008
venerdì 28 marzo 2008
mercoledì 26 marzo 2008
Gli scienziati fanno retromarcia: "L’ora legale non conviene più"

La tesi è controcorrente e arriva dopo anni di elogi dell’ora legale. Gli estimatori dell’ora legale sostengono che riduca gli incidenti stradali, la criminalità e faccia addirittura bene alla salute. Matthew Kotchen, dati alla mano, ha invece dimostrato che fa male al portafoglio. Le bollette in Indiana secondo lo studioso sono aumentate dall’1 al 4 per cento con un maggiore costo di 8,6 milioni di dollari, cui vanno aggiunti dai 1,6 ai 5,3 milioni di dollari dovuti alle maggiori emissioni di gas di serra per via delle centrali elettriche alimentate a carbone.
«In nessuna ricerca - ha spiegato Matthew Kotchen parlando alla conferenza del National bureau of economic research - ho trovato risultati più chiari e meno ambigui. È un dato di fatto che con l’ora legale si accendono meno lampadine e si consuma meno energia, almeno nei mesi primaverili. Man mano che l’estate avanza però, i pomeriggi diventano più caldi. Essendo anche più lunghi comportano un consumo superiore di energia per i condizionatori che è decisamente maggiore di quella risparmiata con l’illuminazione».
Per gli estimatori dell’ora legale l’allarme lanciato dal professor Kotchen non così grave. «La popolazione dell’Indiana - ha osservato Robert Douglas, fisico del National research council specializzato nel settore Ora legale - ha in pratica speso di elettricità una media di un dollaro e 36 centesimi in più a testa. Compresi in questa modestissima somma ci sono più ore di luce, meno criminalità perché fa buio più tardi e possibilità di svolgere più attività all’aperto, che favoriscono il benessere fisico. Non ho dubbi sulla risposta, se alla gente fosse data possibilità di scelta».
Già i Romani regolavano gli orologi ad acqua in maniera diversa a seconda del periodo dell’anno. L’idea vera e propria di avere più ore di luce in estate risale però agli inizi dello scorso secolo quando nel 1905 un giocatore di golf inglese, William Willett, ha tentato di codificare il cambio dell’ora per poter giocare più a lungo.In Canada e negli Stati Uniti i primi esperimenti sono stati fatti durante la prima guerra mondiale. In America il fattore che ha convinto buona parte degli stati della federazione ad adottare le spostamento delle lancette è stato l’embargo petrolifero del 1973. Nel 2006 il Congresso ha poi reso obbligatoria l’ora legale in tutti i cinquanta stati.
martedì 25 marzo 2008
Luciano non sono riuscita a far meglio
![]() l quadrupede È diventato l'attrazione del paeseConan, il chihuahua zen che sa pregareHa imparato le mosse dal suo padrone, un religioso buddista giapponese. «Ora gli insegno a meditare» ( voglio vedere anche questa ).
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lunedì 24 marzo 2008
Dov'è finito il mare della mia villa in collina ?
La storia la conoscete tutti. Ci hanno invitato, martellandoci colla pubblicità, a comprarci una villa in collina, assicurandoci che presto sarebbe arrivato il mare, grazie allo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia (che sono aumentati di spessore, ahi ahi) e dell'Antartide (dove fa un freddo cane, e i ricercatori stessi, fanatici del global warming riconoscono che non si nota una tendenza allo scioglimento dei ghiacci.... e te credo, viste le temperature basse da far paura !).
Convinto dalla pubblicità mi sono fatto una villa in collina, e ci ho portato il costumino - tanto bello, tutto verde con le strisce bianche e nere -, la cuffietta a colore del costumino, l'asciugamano.... si, anche lui a colore (sono una persona di buon gusto), la ciambella con la testa di paparella, e una bella sedia a sdraio per pigliare il sole, che mi hanno assicurato sarà tanto, ma tanto.
Mi sono fatto anche una scorta di aranciate e sudoku, per le ore da passare sulla sedia a sdraio, e mi son fatto un impianto radio per non annoiarmi tra un tuffo e l'altro.
Ah, dimenticavo, ho fatto costruire un trampolino di ben trenta centimetri (ognuno ha i suoi limiti, e a me l'altezza dà le vertigini) per i miei tuffi.
Tutto questo nella mia nuova villa in collina al mare.
Eh sì, sono un tipo previdente, io.
Non manca che il mare.
E io aspetto, ché me l'hanno promesso.
E però mi viene un dubbio atletico (sono un tipo sportivo)... ma, se quest'acqua viene dallo scioglimento dei ghiacciai antartici, non sarà mica freddina ?
Eh no, mi hanno promesso un bagno, non un'ibernazione, e mica posso fare una nuotatina colla maglia di lana, no ?
Ma intanto io aspetto, e questo mare sta ancora tanto lontano.
Anzi, non ha proprio intenzione di salire qui nella mia villa in collina.
Lo stesso IPCC parla di 58 centimetri per il 2100.
Quanto mi toccherà aspettare perché risalga tutta la collina ?
VOGLIO I SOLDI INDIETRO !
E che cavolino, non si danno certe sòle alla povera gente ingenua ed innocente come me.
Mica posso vivere qualche migliaio di anni per aspettare di fare il mio bagnetto !
Magari fossi così longevo.
[ satira off ]
Si, d'accordo, era una pubblicità scherzosa
ma era anche bugiarda
e fuorviante
uno scherzo accattivante che voleva far credere che il livello dei mari stesse pericolosamente crescendo.
E questo NON è vero.
Sarebbe ora di finirla con le bugie.
Secondo me.
domenica 23 marzo 2008
CIBERNETICA
La persona che portò la "cibernetica" in Italia non fu un ingegnere o un professore universitario, ma Silvio Ceccato, laureato in lettere e diplomato in violoncello e in composizione musicale
Mi imbattei in lui perché mia madre comprò alcuni dei suoi libri, fra gli altri Il maestro inverosimile che l'aveva attirata per il titolo essendo ella stata maestra e avendo vissuto fra Maestri..
Dopo quel volume ne comprammo altri, poi conoscemmo Ceccato tramite la televisione e fu amore per uno scrittore, uno scienziato, un filosofo, ma soprattutto per un uomo che viveva sorridendo, diceva infatti che niente di più bello c'era che svegliarsi con una riserva di sorrisi da donare a sé stessi e al prossimo.
http://guide.dada.net/filosofia_e_comunicazione/interventi/2003/06/137088.shtml qui trovere il suo profilo e potrete capire.
Dunque la Cibernetica non è altro che riuscire a conoscere l'uomo nella sua piena essenza e saperlo riprodurre con macchine più o meno perfette.
Ma perfette non lo saranno mai, anche il più perfetto dei computer non avrà altri poteri che quelli che possono dargli gli uomini e non sarà mai capace di decisioni autonome al di fuori di come è stato programmato.
Ma la cibernetica è materia esaltante, accattivante, che può far capire quanto sia grande l'ingegno dell'uomo, poi, nelle sue articolazioni pratiche, offre “macchine meravigliose”.
Ecco qua, sono al computer e scrivo e posso documentarmi, leggere, imparare, comunicare senza muovermi di un passo, né faticare per raggiungere siti che stanno anche dall'altra parte del mondo.
Ho un servizio di posta elettronica e posso comunicare con chiunque ad altissima velocità e qualunque sia la distanza che ci divide. E' bello, entusiasmante, si possono fare nuove conoscenze e credere anche di diventarne amici, ma.....ma qualcosa ci sfugge : dietro alle parole scritte ci sono le persone, con un vissuto che non conosciamo, con un aspetto che non conosciamo, persone che sanno magari scrivere cose bellissime, interessanti, piacevoli, commoventi, umoristiche e simpatiche ma... ma dietro ci sono le persone con un vissuto che non conosciamo, con un carattere che non conosciamo, con dei principi che non conosciamo, con dei comportamenti che non conosciamo, con una gamma infinita di peculiarità che, a contrasto con le tue possono esplodere o implodere in attriti pericolosi e insanabili.
E' forse colpa del computer ? No, è colpa di chi non ha sufficiente umiltà per riconoscere i limiti della macchina e invece tanta presunzione da credere che a quella macchina si possa affidare e dare l'anima, sicuri che essa possa trasmetterla.
Mio carissimo Sivio Ceccato, avrei dovuto leggere di più e più attentamente i suoi pensieri, la sua filosofia della vita, avrei dovuto tener in miglior conto i suoi studi sulla cibernetica della vita, certamente avrei evitato qualche delusione ed anche qualche sofferenza.
Non è mai troppo tardi tuttavia per ricominciare da capo.
Abbia il mio pensiero deferente e dall'Aldilà voglia mandarmi ancora uno dei suoi sorrisi.
sabato 22 marzo 2008
mercoledì 19 marzo 2008
lunedì 17 marzo 2008
Giganti e nanetti.
Cerchiamo di riconoscerne qualcuno:
oh, ecco dei giganti, morali, che si indignano e son capaci di boicottare le Olimpiadi per valori decisamente più alti.
Quali ?
Il boicottaggio delle olimpiadi non è cosa nuova. Già all'epoca delle olimpiadi di Mosca, il povero orso Misha fu boicottato per ragioni morali che quasi nessuno nemmeno più ricorda.
Fu boicottato lo sport, ma non furono boicottati i commerci, né prima, né durante, né dopo.
Evidentemente a questi giganti della morale dà fastidio avere a che fare con degli sportivi, ma non danno fastidio i rapporti commerciali, e gli affari lucrosi.
Non ci sono forse stati motivi altrettanto, o più, validi.... prima, o dopo le olimpiadi ?
Solo per le olimpiadi si è voluto questo boicottaggio, trasformando in politica un fenomeno sportivo assolutamente pacifico.
Forse le imprese sportive causano guerre ?
A me pare che aiutino la comprensione reciproca, l'amicizia, e, infine, la pace.
Attraverso le imprese dei loro campioni sportivi infatti cresce la simpatia per popoli coi quali non avremmo, i più, altri contatti.
Gli sportivi, poi, non lucrano immensi guadagni dalle loro faticate e faticose imprese.
Alle olimpiadi anni di lavoro, a volte una vita intera di allenamenti e sacrifici, porta alla conquista di una medaglia. Pochi grammi di oro, che costerebbe molto meno farsi fare dal negozio vicino casa.
Ho organizzato un campionato di calcetto, e so quanto costano coppe e medaglie.
Ho praticato sport, e so quanta fatica costi, e anche quanto denaro allenarsi.
Anni e anni ad andare in palestra o allo stadio, o al dojo, spendendo tempo, attrezzature, anni di frequentazione (costo di un mese di palestra per tot anni....), e buttando le proprie energie, i propri sogni, il proprio impegno.
Anni e anni di attività significano tante spese. Una cintura nera costa meno di un mese di allenamento, se quello che conta è poter mostrare di averla.
Su una medaglia puoi far scrivere quel che vuoi, se sei disonesto, anche "campione del mondo".
Ma per godere una medaglietta di scarsi valore economico, ma ottenuta sportivamente e non comprata sotto casa, un vero campione deve faticare anni, forse una vita intera, ed anche essere il migliore nella sua disciplina.
Così si allena, così dedica la sua vita a questa passione.
E magari tutto questo frutta, nel senso che dà dei risultati. L'atleta che ha dedicato una vita a prepararsi per questa occasione, ora è pronto, ed è al massimo delle sue energie psicofisiche, in un culmine che potrebbe non ripetersi tra quattro anni.
Ma ecco arrivare i giganti della morale, quelli che si svegliano, per le loro azioni morali, solo alle olimpiadi, e poi dormono sonni tranquilli, tra un contratto ed un affare con l'odiato avversario.
E bisogna boicottare le olimpiadi.
Un motivo, se uno proprio vuole, lo si trova sempre, per pretestuoso che possa essere.
Era venuto il Dalai Lama, poco tempo fa, e i giganti stavano a tremare che si perdessero gli affari con la Cina, non sia mai, parlare con una persona sgradita ai Cinesi, delirio, assurdità.
E così i giganti hanno lasciato il Dalai Lama praticamente solo, come se fosse un appestato contaggioso.
Ma se cercavano un motivo valido, lo avevano, e se lo sono lasciati scappare.
Ma ora, ecco le olimpiadi... queste sì che, secondo i giganti, si possono boicottare.
Non si perde una lira, e si rovina persone che hanno dedicato la loro vita allo sport, ma non i ricchi contratti con la potente Cina.
E allora via con l'ipocrisia del boicottaggio. Via con la politica che se ne frega dello sport perché pensa ad altro, e non vede la passione (e i sacrifici) dello sport.
Lo sport, secondo loro, può pagare.
E propongono il boicottaggio.
Che tanto, passate le olimpiadi, di boicottare la Cina non ne parlerà più nessuno, naturalmente. E che cavolo, mica vogliamo rischiare i commerci ?
Secondo me.
domenica 16 marzo 2008
La domenica delle Palme

Autore: Antonio Borrelli
sabato 15 marzo 2008
venerdì 14 marzo 2008
giovedì 13 marzo 2008
HO COME L'IMPRESSIONE...
...che la televiosione ci stia volendo far diventare una massa di “guardoni”.
Questo continuo offrire trasmissioni in cui si inducono le persone a mettersi in mostra, a raccontarsi a dire di sé sentimenti, desideri, frustrazioni, a scoprire l'anima oltre al corpo, portano i telespettatori ad affinare la curiosità più vieta, piuttosto che aumentare in loro un sano senso critico.
Inutile che i soliti pochi dicano : io non guardo la Tv, le masse la guardano e sono quelle che compongono il corpo della società.
Prendiamo ad esempio “Il senso della vita”. E' una trasmissione che ha una qualche pretesa filosofico-educativa, purtuttavia sfrutta situazioni e personggi che solletichino la curiosità nuda e cruda ed anche certe situazioni che mostrano una vittoria sulle avversità dell'individuo, fanno di quell'individuo una cavia e scatenano sentimenti di pietà contingente, di golosa meraviglia, che raramente contribuiranno a formare precise opinioni.
Non parliamo poi dei vari reality, nei quali proprio ci si imbatte in una fiera di comportamenti e situazioni infinitamente lontane dalla realtà vera degli uomini comuni, dalla vita così come la viviamo ciascuno di noi, nel proprio ambiente, ogni giorno, da ottenere solo il risultato di disorientare il pubblico ed illuderlo di poter ricreare per sé quello che vede e sente.
E i telegiornali o le trasmissioni di approfondimento che esempi edificanti ci mostrano ? Anche questo continuo sviscerare casi di cronaca nera scatena solo una guerra fra innocentisti e colpevolisti, i garantisti finiscono per esserlo solo a parole.
Tutto diventa uno scoop un happenig una movimentazione di superficili discussioni...
E l'educazione ? La formazione di un pensiero critico equilibrato ? A chi e a che cosa li affidiamo ? Ad una famiglia che è ormai sempre più disgregata ? Alla Scuola che è ormai in fallimento ?
DA VOLTAREN
Non ti permettere mai più di usare internet nei tuoi blog per fare allusioni vigliacche rivolte alla mia persona o tentare di sputtanarmi.
Voltaren.
mercoledì 12 marzo 2008
VELTRONI INAUGURA ....
Preciso come, sebbene si tratti di semplici storielle prive di pretese, non si abbia comunque l’intenzione di schernire o porre in berlina argomenti degni della massima serietà (quali la delinquenza o l'aborto), quanto piuttosto fare dell'ironia sulle contraddizioni in cui un noto personaggio, soprannominato "ma anche", spesso naufraga.
1. Al fine di provare che il PD è partito aperto al nuovo, al progresso, alla modernità, un’amministrazione locale del centro-sinistra ha deciso di costruire una comunità di recupero per criminali incalliti, atta a fornire un “percorso riabilitativo alternativo al carcere e capace di reintegrare il cittadino nel tessuto sociale”, secondo quanto recita un comunicato del Partito. Veltroni è invitato alla sua inaugurazione.
Appena perviene all’interno della struttura, accogliente anche se recintata, il segretario è accolto da un autentico boato d’acclamazioni ed applausi rivoltegli dai delinquenti. Attorno a Veltroni si serra una folla di persone esultanti, che richiedono tutte di potersi iscrivere al PD. Dopo aver stretto innumerevoli mani ed essere stato festeggiato dai pregiudicati, il segretario nota in disparte un gruppetto di uomini, silenziosi e dal viso triste. S’avvicina loro e gli domanda sorridente: “Anche voi volete iscrivere al Partito Democratico?” Gli sconosciuti replicano: “Guardi che noi siamo poliziotti, non delinquenti!”
2. Al fine di provare che il PD è partito aperto al nuovo, al progresso, alla modernità, un’amministrazione locale del centro-sinistra ha deciso di costruire una casa chiusa di proprietà comunale. Veltroni è invitato alla sua inaugurazione.
Dopo aver tagliato il nastro, nota la bellezza e la dolcezza d’una delle fanciulle in servizio e le dice: “Cara amica, il PD ha bisogno delle donne! Ti candiderò alle elezioni nazionali! Iscriviti al PD!”
Spaventata, la ragazza alza le braccia e dice: “No, no, segretario Veltroni, vi prego no. Ho già faticato tanto per convincere la mamma a lasciarmi venire qui …”
3. Al fine di provare che il PD è partito aperto al nuovo, al progresso, alla modernità, un’amministrazione locale del centro-sinistra, su sollecitazione dei Radicali, ha deciso di costruire una “stanza del buco”, ovvero un locale, di proprietà comunale, in cui sia possibile a chi lo desidera drogarsi liberamente e senza problemi con la legge. Veltroni è invitato alla sua inaugurazione.
Giunto nella cittadina in cui si è avuta questa iniziativa, il segretario del PD segue i funzionari locali, arrivando infine ad locale in cui egli nota subito come tutti i presenti siano sotto l’effetto degli stupefacenti. Veltroni domanda: “Voi chi voterete alle prossime elezioni?” Un coro fragoroso unanime gli risponde: “Per te! Per il PD! Yes we can!”
Molto soddisfatto della calorosa, anzi entusiastica accoglienza, questo politico si trattiene a lungo coi tossicodipendenti. Ad un certo punto, però, i funzionari locali del PD lo prendono in disparte e lo sollecitano: “Compagno segretario, siamo in grave ritardo, bisogna recarsi all’inaugurazione della “stanza del buco.”
Stupefatto, Veltroni esclama: “La stanza del buco?! Ma … io… credevo… fosse questa”. I funzionari, all’unisono, rispondono: “Ma no! Questa è la sede locale del PD!”
4. Al fine di provare che il PD è partito aperto al nuovo, al progresso, alla modernità, un’amministrazione locale del centro-sinistra ha deciso di costruire una clinica abortiva. Veltroni è invitato alla sua inaugurazione.
L’inaugurazione stessa è prevista per le ore 15.00, ma Veltroni chiede d’attendere ulteriormente. Giungono le 15.30, le 16.00. le 17.00, ma il segretario del PD continua a soprassedere. Ad un certo punto, i funzionari locali del partito democratico, sebbene intimiditi, osano chiedergli: “Compagno segretario Veltroni, ma perché non si decide a tagliare il nastro?”
Walter Veltroni risponde: “Aspetto un personaggio importante, l’ho invitato a presenziare alla cerimonia, ma non è ancora arrivato. Per questo ho deciso d’attenderlo. Voi sapete quanto valore io attribuisca al voto dei laici, ma anche a quello dei cattolici. Ho quindi invitato il vescovo, affinché benedicesse la struttura. Non capisco il suo ritardo …”
martedì 11 marzo 2008
Dov'è finita l'hockey stick ?
Mi sono vestito da vero atleta di questo glorioso sport, ho contattato gli amici, e concordato un appuntamento.
Tutto pronto…. ma dov’è finita la mazza, ovvero hockey stick ?
Da che Mann l’ha usata, per scopi climatici poco chiari, mi dicono che si sarebbe insozzata, e forse qualcuno l’ha dovuta nascondere.
L’ho cercata dappertutto, ma niente da fare.
Eppure era così impressionante, espressiva e suggestiva, quella bella temperatura che saliva vertiginosamente come la torre Eiffel… mentre mi dicono che la temperatura invece non fornisce traccia di un simile vertiginoso comportamento !
Persa ogni vocazione per elevarsi al cielo ?
L’ho chiesto a tutti
“avete visto mai l’hockey stick ?”
chi non risponde,
chi fa finta di niente,
chi dice che gioca solo a football,
chi si fruga nelle tasche, e poi allarga le braccia…
no, nessuno sa dirmi dov’è finita questa benedetta hockey stick !
dicono gli inglesi “oh boy!”
ma noi siamo cresciuti ed esclamiamo
“Oh, Mann !”
Mann, Mann, perché ti sei preso gioco di noi ?
La tua hockey stick non esiste, ed è solo frutto della tua fantasia creativa.
Si, ma…
…io come farò a farmi la mia bella partita ?
Secondo me.
GLI HACKERS ?

I conti del Ministero della Pubblica Istruzione hanno subito un attacco Hacker : sono spariti i 13 milioni e centomila euro assegnati per i soliti bonus. Sono stati ritrovati in America, ma per la restituzione ci vorrà prima la solita inchiesta che scopra il vero colpevole.
Hahahahahahahahahahahahahahahaha !!!
Ucci ucci sento odor di......
BULLISMO : non solo fra i giovani

E'diventato davvero troppo sottile il filo a cui dovremmo aggrapparci per rimanere nei limiti della buona creanza. Ahimé, tira oggi tira domani, una piccola cocessione oggi, un'altra piccola domani, il filo, che è elasdtico, sta per strapparsi.
Per prima cosa : questo dar del tu generalizzato induce ad una confidenza che, se non è suffragata da una precisa educazione di fondo in cui siano forti il senso del rispetto per l'età dell'interlocutore, per la funzione che svolge, per la preparazione culturale in genere, ma soprattutto per il simbolo della persona altra che deve avere la massima considerazione qualunque sia il suo stato, porta con facilità ad usare linguaggi e modi non consoni e spesso deviati e devianti.
Il famoso bullismo non ha in effetti queste radici ? Non sono i bulli i veri colpevoli, ma proprio coloro che ne sono vittime. Corpo insegnante e genitori hanno dato ai ragazzi un metro per misurare i limiti da rispettare ? Si parla dei danni del '68, ma non ci si domanda dove ha trovato le sua radici.
Radici che affondano in quel dopoguerra che ha indotto molti a tirare un bel sospiro di sollievo e a vivere spensieratamente per uscire dal clima torbido della Dittatura prima e della guerra poi.
Si è cominciato col dire : io non ho potuto avere e ai miei figli voglio dare tutto quello che ho desiderato senza poterlo avere.
Non tutti certamente hanno ragionato così, ma la mal'erba produce tanti semi che attecchiscono e si moltiplicano facilmente se non si corre ai ripari.
Correre ai ripari ? Tardi ormai, ma non troppo tardi. Credo che ognuno di noi dovrebbe ristare un po' a meditare se non sia giunto il momento di cominciare con la disinfestazione, principiando però da noi stessi per scrollarci da dosso la sementa che si è inesorabilmente insinuata nelle nostre vesti.
Esercizio faticoso, ma indispensabile se non vogliamo che la civiltà si avvii verso la fine.
lunedì 10 marzo 2008
PUDORE

Iersera in televisione ho sentito parlare il Professor Galimberti, che, fra l'altro, ha parlato di pudore. Per la precisione ha detto che è necessario riacquistare il pudore di sé stessi. Chi dice “non ho niemte da nascondere” lo si può dire spudorato, perché è necessario che ciascuno di noi abbia una parte segreta da tenersi dentro con cura, dovendo sempre conservarsi qualcosa da donare.
Tante altre cose interessanti ha detto, ma non riesco a riportale.
Tuttavia questa parola “pudore” mi ha fatto pensare che oggigiorno non la si usa più tanto, ma ha ragione di esistere, per forma e per sostanza.
Voi che ne pensate ?
sabato 8 marzo 2008
venerdì 7 marzo 2008
Le contraddizioni del turismo ecologico.
I proventi di questo turismo dovrebbe compensare i Paesi del terzo mondo, e indurli a non disboscare le loro foreste per dar spazio all'agricoltura e sfamare la loro popolazione affamata.
Certo, le foreste ammazzoniche ci fanno comodo, e non vorremmo che andassero perdute, però il Brasile ha mille problemi e vorrebbe potersi creare un futuro più confortevole.
Non ha tutti i torti.
Se le foreste amazzoniche servono a noi, è giusto che diamo un compenso al Brasile per mantenerle.
Altrimenti i portoghesi siamo noi.
Anche perché loro, pur discendendo dai portoghesi, sono brasiliani. :-)
Noi siamo i veri "portoghesi" non nel senso di discendere anche noi dai portoghesi, ma nel senso di voler godere di una ricchezza alle spalle dei sacrifici altrui, e non è giusto.
(in particolare, la parola "portoghese" usata in quel senso non si riferisce ai portoghesi veri, ma ai romani che si spacciavano per portoghesi, per approfittare dei vantaggi concessi dal papa ai portoghesi veri).
Qualche furbone ciancia di un presunto turismo ecologico che compenserebbe questi paesi del terzo mondo. Ma è una bufala, di quella che non fa mozzarelle buone, ma solo imbrogli.
Infatti, questi paesi sono lontanucci dall'Occidente.
Un vero turista ecologico si attiene a quella assurdità paleolitica che va sotto il nome di "impronta ecologica" e che vorrebbe convincerci a non usare auto ed aereo, ma a far turismo a piedi o al massimo in bici.
Ora, voglio vedere come andate in Madagascar, o in Brasile, a piedi o in bici...
Quanti turisti arriverebbero oltre atlantico, senza l'aereo, o una nave ?
Ditemi dunque come si può pensare di poter compensare i danni fatti all'economia brasiliana o di altri paesi del genere in questo modo.
E poi il vero turista ecologico fugge la civiltà (il suo ideale è la vita del paleolitico, niente agricultura, niente industrie, niente chimica... e in più niente caccia e niente pesca.... solo cibo autenticamente biologico comprato ad alto prezzo coi soldini di papà, bieco inquinatore magari, ma che ha tanti bei soldini...).
Un turista del genere porta ben pochi incassi. Sempre che si attenga ai princìpi che afferma di seguire (e su questo si apre una tonnellata di dubbi e scetticismi).
Per cui, tutta questa bufala del turista ecologico non regge.
Se vogliamo salvare le foreste, dobbiamo pensare meglio la cosa, e magari cercare di essere più onesti.
Secondo me.
giovedì 6 marzo 2008
FORSE CHE SI' FORSE CHE NO.
E' un titolo rubato, quello che mi dispiace è che l'ha inventato D'Annunzio, un uomo che dispresso, ma un mago della lingua italiana. Purtroppo la mia fantasia in questo momento non trova di meglio.
Perché mi è così difficile trovare corrispondenza con persone che mi piacerebbe avere per amiche ?
Perché io porto loro rispetto e loro non si sognano per niente di portarne a me ? Intendo che non si preoccupano minimamente di rispettare i miei gusti, i miei sfizi e spudoratamente vogliono impormi i loro ?
Potrebbe sembrare la lamentazione di una povera sfigata, scontenta, sciocca donnetta. Non è.
Non sono una frustrata, sono giustamente felice di stare al mondo, di quello che la vita mi riserba,
della natura che mi circonda, fiorita, arida, gelata, piovosa e no...
Sarà questo che non mi rende credibile quando chiedo ancora qualcosa, perché per la mia voglia di vivere non mi contento di quel tanto che ho, e quindi continuo a cercare ?
Che vizio, me le vado cercando le delusioni, ripongo negli altri i miei sogni. Mi sembra di intravedere che siano capaci di assorbirli e invece....invece non sono i miei scolaretti, che non potevano mai deludermi perché in fondo da loro mi aspettavo solo che imparassero ad essere loro stessi usando gli appoggi che andavo loro via via porgendo.
Ecco svelato il mistero, io mi faccio zerbino sperando che i piedi degli altri siano leggeri e, quando addirittura si mettono a “treppiare”, mi lamento della loro improntitudine.
Difetto mio voler dare a dei piedi una qualche corrispondenza con il cervello ed il cuore del corpo cui appartengono.
Pure son persone grandi i padroni di quei piedi e dovrebbero distinguere se uno zerbino serva per dare il benvenuto oppure un ordine.
Non dico, non dirò mai a chi viene a trovarmi “Pulisciti i piedi”, ma “Entra, ti prego ! Sono felice di vederti, siedi, ti offro un caffè ?”
Che direste voi se l'ospite mi apostrofasse : “Non voglio il caffè perché la tazzina in cui me lo servi non mi piace, neanche mi siedo perché la sedia che mi offri non è come la vorrei, e se non ti va così me ne vado, dandoti anche la colpa per avermi costretto ad andarmene.....”
Oppure “ Eccoti accontentata, sono entrato, mi sono seduto, ho preso il caffè, ma l'ho fatto controvoglia e perché i tuoi desideri sono ordini come quelli del padrone o di un Generale con un soldato “
E' un'analisi sbagliata ? Forse che sì forse che no.
mercoledì 5 marzo 2008
martedì 4 marzo 2008
VOI SIETE PER LA MIA MENTE

Come la grandine è per i succosi frutti delle piante!
IL GIOCO CONTINUA - SI CHIUDE LA GESTIONE
IL BEL GIOCO DURA POCO.
Non è un avvertimento, è una minaccia.
lunedì 3 marzo 2008
Raccolta differenziata, come ?
Personalmente, oltre a essermene fatto promotore in tempi non sospetti (anno 2000, otto anni fa, ben prima dell'attuale disastro ambientale), continuo ad essere del parere che sia un'ottima cosa.
Non condivido affatto, però, l'impostazione di chi si oppone a tutto il resto, e guarda caso ha precise colpe per aver provocato questo disatro ambientale coi suoi "no", e pretenderebbe di risolvere tutto colla sola raccolta differenziata.
Un atteggiamento del genere lo considero superficialità, ignoranza o malafede, se non demenza pura.
Infatti, la raccolta differenziata ha già AMPIAMENTE dato prova di avere grosse difficoltà a decollare in una realtà come quella napoletana.
Non credo che sia possibile che la sola raccolta differenziata risolva i problemi napoletani.
Né nel lungo periodo, perché ci deve essere ANCHE un modo per smaltire le percentuali non differenziate, o comunque non riciclate, che altrimenti si accumulano, si accumulano, si accumulano, e nel lungo periodo tornano ad essere un disastro ambientale.
Né nel breve periodo, perché ora come ora serve smaltire ciò che l'arroganza e la superficialità del partito del "no" ha fatto accumulare (speriamo che pecoraro scanio vada a fare il pecoraro, con vere pecore belanti, e lasci perdere lo scanio - o scagno - dove sta immeritatamente seduto).
Altrimenti l'avanzata del colera sarà irresistibile.
Dunque, il problema centrale è poter anche smaltire, e non solo differenziare.
Ma, dato per scontato questo, da sviluppare in altri temi, lo scopo di questo post è porre l'accento sulla confusione che c'è sulla raccolta differenziata.
Io stesso ho mille domande sul concetto di "umido", e sul concetto di "rifiuti tossici".
Servirebbe una formazione (nel senso di "insegnamento"), ma per poter insegnare (lo so bene) bisogna che l'insegnante abbia le idee chiare.
Non mi sembra, invece, che ci siano idee chiare.
Ci sono delle realtà che funzionano abbastanza bene, ma non è detto che la loro esperienza sia integralmente esportabile in altre realtà (come trasportare la mentalità novarese nella realtà napoletana, per esempio).
Comunque sono preziosi esempi che andrebbero studiati.
Dunque è tempo, secondo me, che si faccia "ricerca scientifica" sulla raccolta differenziata e che si raccolgano ed interpretino i dati, tenendo conto delle varie realtà, per proporre soiluzioni realizzabili nelle realtà dove la raccolta non decolla.
Si utilizzino spazi televisivi pubblicitari (che, secondo me, dovrebbero essere concessi gratuitamente, o comunque ad un prezzo "politico") per insegnare e per far conoscere.
Servirebbe una trasmissione apposita sui problemi dei rifiuti, in modo da poter divulgare i risultati, i metodi, e rispondere ai dubbi in tempo reale.
Quindi, per concludere
serve più studio, più scuola, più pubblicità, più discussione sui problemi della raccolta differenziata
Servono proposte concrete
ne provo a lanciare una, senza pretendere di essere originale (magari anche altri, prima, ci hanno pensato)
produrre una specie di cassettiera per poter avere vari scompartimenti dove tenere i rifiuti differenziati, senza occupare eccessivo spazio, vista la carenza di spazio delle case di moltissimi Italiani
una cassettiera, con scritta la destinazione dei rifiuti su ogni cassetto (pile, medicinali, pannollini, umido commestibile - per gli animali -, e via dicendo) aiuterebbe anche le persone a indirizzare lo scarto quanto prima, evitando che la mescolanza di sporco e tossico, per esempio, rendi inutilizzabile l'umido per nutrire gli animali.
Credo che in questo servirebbe il dialogo con chi può riciclare questi rifiuti.
Dovrebbe essere curato il collegamento tra chi è disposto a ricevere carta, o plastica, o qualsiasi altra cosa, e chi ha bisogno di eliminare questi rifiuti.
Serve dunque una figura di intermediario che indirizzi le necessità degli uni e degli altri.
Nel progetto della cassettiera questo si traduce nella flessibilità dei nomi sui cassetti.
Quindi non stampati indelebilmente, ma piuttosto, come in tante cassettiere, riservando dei posti dove mettere dei cartellini coi nomi.
Nomi che ppotrebbero essere suggeriti dagli intermediari di cui prima, sulla base delle disponibilità dei "riciclatori".
La massima efficienza di riciclo si ha differenziando quanto prima, e questo non è facile per le famiglie (non è facile neanche per me).
Quindi dovrebbe essere curato questo aspetto formativo.
Sulla base dunque delle effettive disponibiltà di riciclo, servirebbe un piano intelligente e pratico di formazione.
Secondo me.
domenica 2 marzo 2008
TI DISPIACE DUNQUE.
2 - Non posso dire io dove volete scrivere quando ve ne viene voglia
3 - Fate pure il comodaccio vostro
4 - Mi limiterò a lasciarvi liberi di usare di questo spazio se e come volete
5 - Per il momento mi dedicherò ad altro
Grazie per la compagnia che mi avete tenuto fino a qui,
LO SAPEVATE CHE.....
Ahi, che dolor !!!!!!!!!!!!
La morte di un mito
TU SEI PER LA MIA MENTE
Come le piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo, roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te, poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo, subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere, se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà, di tutto ghiotto, e d'ogni cosa privo.
WILLIAM SHAKESPEARE
Dedicata a mio marito.
Ed un pò anche agli amici che trovano ospitalità nel nido di Ambra, e naturalmente ad Ambra!!!
Morire lentamente
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amore proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non si fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
La diagnosi : afflizione da incapacità di sentimenti durevoli.
La terapia : fare una doccia con il bagno schiuma RIPIKKA che libera i radicali e imprigiona il nervoso, usare lo shampoo APOSTROFIX che sfriziona strali in ogni direzione massaggiandoti la cute, lavarsi i denti con SMENTIRDENT l'unico dentifricio che mantiene brillante la contestazione, prendere col caffè una mezza compressa di ZERBIN che vi fa sentir sbattuti appena alzati e poi subito una bustina di MASOCHIST al dolce sapore di acido muriatico che favorisce l'umore quotidiano. A pranzo due pastiglie di ABBAGLION per non vederci chiaro insieme ad un cucchiaio di CORONARIEN per disturbare un pò il riflusso. Alle 17 è l'ora del the DELIRIUM che favorisce viaggi della fantasia meglio dell'LSD e subito ingerire una pillola di PATURNIEX che migliora le relazioni col prossimo. Attenzione a non dimenticare, durante il giorno, di succhiare almeno 4 caramelle gommose MENTALSEGH per l'alito fresco. Dopo cena è facoltativo un bicchierino di AMARBLOOD che favorisce la circolazione. Prima di sedersi al computer ci vuole una supposta di CANTONATEN che favorisce le prese di coscienza e ricorda Di Pietro in che c'azzecca?
Prima di coricarsi una bella maschera facciale INFANGHEN che fà bene a distendere le ingiurie.
Brava Ambra!
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