giovedì 3 aprile 2008

due etti di prosciutto crudo

Oggi mi è capitato un episodio un po' singolare.
Mi ero recato al patronato, e, entrato, mi sono avvicinato all'accettazione, dove un impiegato era intento a lavorare.
Ho educatamente aspettato che finisse quella cosa che sembrava impegnarlo molto intensamente.
Prima che mi desse retta, è arrivata una telefonata, direi interminabile, ed io lì, ad aspettare che si liberasse per darmi retta.

In breve mi ha fatto aspettare un bel po', senza degnarmi della minima attenzione.
Devo specificare che quel patronato era praticamente nuovo per me, e mi ci ero recato su consiglio di una persona.

Mentre aspettavo che mi desse retta (e dire che sto passando un momento in cui il mio tempo è particolarmente prezioso) è arrivata un'altra persona.
L'impiegato ha allungato la testa per scansare me, e gli ha chiesto cosa volesse, e gli ha dato le indicazioni necessarie.

Sono rimasto un po' sorpreso e contrariato, ma ho continauto ad aspettare pazientemente che si rivolgesse anche a me, ma quello ha ripreso con intensità le sue attività.
Poco dopo l'episodio si è ripetuto, e a questo punto mi sono sentito come quella ragazza della pubblicità, quella che ordina due etti di prosciutto crudo, e nessuno le dà retta.
Così, come ho capito che non mi avrebbe dato retta neanche dopo la seconda persona, gli ho chiesto spiegazioni.
Per quanto fossi stato educato e calmo (pur facendo riferimento ai due etti di prosciutto crudo) quello per tutta risposta ha sbottato che era esaurito, che era a due secondi dall'andarsene, che fino a quel momento aveva fatto fin troppo, e via dicendo.
poco dopo un'altra persona ha chiesto perché i suoi numeri non andassero avanti (c'erano varie serie di numeri, contraddistinti da una lettera iniziale diversa, e le altre file andavano avanti mentre la sua era ferma da ore) e lui per tutta risposta ha sbottato che era esaurito, che era a un secondo dall'andarsene, che fino a quel momento aveva fatto fin troppo, e se ne è andato davvero, lasciando il posto incostudito.

Beh, in quel patronato non credo che ci tornerò più.

Secondo me.

3 commenti:

ambra ha detto...

Secondo me, avrei fatto un casini, pur rimanendo nei limiti dell'educazione. La questione è che le persone dignitose, quando sono costrette a rivolgersi a questi "patronati" si sentono in stato di inferiorità pensando che le prestazioni sono gratuite. Non è vero, questi signori riscuotono lautamente uno stipendio non sempre guadagnato e pagato con denaro pubblico. Il "patronato" è uno dei retaggi deteriori del Fascismo.

Crystal ha detto...

Questo è il malvezzo della Pubblica Amministrazione: non è l'unico caso questo in cui ti sei imbattuto ed è addirittura diventato una rarità l'impiegato gentile e disponibile.
Lo dico con cognizione di causa: ciò avviene a causa dell'illicenziabilità del pubblico dipendente.
Quando c'è la possibilità di rivolgersi ad altri si può ovviare ma quando per forza devi rivolgersi a quelle persone che fai?
Purtroppo adesso come adesso non c'è difesa.

Furci-Blog ha detto...

Duepassi, vai su furciblog e divertiti, a me succede di piú, altro che 2 etti di prosciutto crudo, divertiti ! È da un anno che combatto con l' INPS e le Posteitaliane, sedi del parassitismo menefreghista italico.