Il nuovo PdL dovrebbe a mio parere:
1) Consolidarsi come movimento liberal moderato di massa.
Per ottenere questo risultato ha bisogno di adottare un orizzonte ideale segnato da:
a) Un' impostazione non confessionale ma non anticattolica.
b) Una visione liberale pragmatica e non ideologica ispirata alla massima "il mercato quando possibile, lo stato quando necessario".
c) L' aspirazione ad istituzioni snelle ed efficienti, con legge elettorale maggioritaria che favorisca il bipolarismo e la scelta diretta del capo del governo da parte dell' elettorato.
2) Ottenere un più solido radicamento nel territorio, nelle formazioni sociali intermedie, nella scuola, nelle istituzioni culturali.
Quindi non può limitarsi ad essere un semplice comitato elettorale, ma deve prevedere strutture territoriali diffuse ed incentivare un impegno diretto dei simpatizzanti disinteressati.
venerdì 12 marzo 2010
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6 commenti:
Brava Ambra, complimenti
No no, questa non è farina del mio sacco, ma l'ho raccolto sul Legno dal forumista Karl.
Bravo è ?
Cerchaimo di diffoderlo.
Cara Ambra, grazie per aver trascritto il parere di Karl in ordine agli atti che dovrebbe compiere il PDL per consolidarsi come movimento liberal moderato di massa.
“Parliamo fra noi” è proprio l'ambiente appropriato per discutere pacatamente dell'argomento, perché vorrei sollevare definitivamente da ogni dubbio la realtà che sussiste sul liberalismo considerato come fenomeno. Il liberalismo deve giungere a formulare delle scelte attraverso l’unità d’intenti verso l’attuazione delle idee insite nel progetto politico.
Vedi, cara Ambra, ormai è diverso tempo che frequentiamo Legnostorto. La tua assiduità è esemplare, la mia è saltuaria in modo invadente. Prendi questa mia considerazione per quella che è, ma è necessario che dica che così a me piace e così e così deve continuare.
Il Dott. Cavallotti, magistralmente, adegua al meglio ogni suo atto considerando che la perfezione non è raggiungibile perché l’uomo è fatto come un bastone storto. Io, all’opposto, penso che raddrizzando il bastone si possa fare molto meglio.
Ecco dunque come appare il mio fare un po’ saccente e rompiscatole quando alzo il profilo della discussione che sfuggono all’immanenza delle cose di tutti i giorni.
Ad esempio, la chiusura è stata totale quando ho proposto una discussione su Guglielmo di Ockham ricordandone il suo rasoio!
-------
Ed ora vengo al dunque.
A mio parere la cosa più importante quando si assume l’idea di aderire ad una qualsiasi forma associativa, è capirne la sua denominazione e leggere il suo statuto.
Troppo spesso ci si sofferma solo sugli aspetti programmatici, dimenticando che il programma non è la finalità del partito, ma costituisce solo la linea operativa del percorso per conseguire le finalità statutarie.
Ora noi tutti simpatizziamo per il PDL. La denominazione in chiaro di questo partito, è “Popolo della Libertà” . La scelta tra Popolo o Partito derivò dalla sottoscrizione proposta su internet o ai tavolini in piazze di tutt’Italia. Io optai per il Popolo e la maggioranza di espresse come me.
--------
Il Popolo chiede Idee da condividere, non compromessi coltivati con la pragmatica.
Il Popolo non chiede Cosa Non Fare. Il Popolo chiede Cosa Fare.
--------
Insomma raddrizziamo i bastoni, altrimenti continueremo in eternità ad adeguarci e a non capire il Perché. Come, da buon romagnolo, il Ferrini!!
Cara Ambra, grazie per aver trascritto il parere di Karl in ordine agli atti che dovrebbe compiere il PDL per consolidarsi come movimento liberal moderato di massa.
“Parliamo fra noi” è proprio l'ambiente appropriato per discutere pacatamente dell'argomento, perché vorrei sollevare definitivamente da ogni dubbio la realtà che sussiste sul liberalismo considerato come fenomeno. Il liberalismo deve giungere a formulare delle scelte attraverso l’unità d’intenti verso l’attuazione delle idee insite nel progetto politico.
Vedi, cara Ambra, ormai è diverso tempo che frequentiamo Legnostorto. La tua assiduità è esemplare, la mia è saltuaria in modo invadente. Prendi questa mia considerazione per quella che è, ma è necessario che dica che così a me piace e così e così deve continuare.
Il Dott. Cavallotti, magistralmente, adegua al meglio ogni suo atto considerando che la perfezione non è raggiungibile perché l’uomo è fatto come un bastone storto. Io, all’opposto, penso che raddrizzando il bastone si possa fare molto meglio.
Ecco dunque come appare il mio fare un po’ saccente e rompiscatole quando alzo il profilo della discussione che sfuggono all’immanenza delle cose di tutti i giorni.
Ad esempio, la chiusura è stata totale quando ho proposto una discussione su Guglielmo di Ockham ricordandone il suo rasoio!
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Ed ora vengo al dunque.
A mio parere la cosa più importante quando si assume l’idea di aderire ad una qualsiasi forma associativa, è capirne la sua denominazione e leggere il suo statuto.
Troppo spesso ci si sofferma solo sugli aspetti programmatici, dimenticando che il programma non è la finalità del partito, ma costituisce solo la linea operativa del percorso per conseguire le finalità statutarie.
Ora noi tutti simpatizziamo per il PDL. La denominazione in chiaro di questo partito, è “Popolo della Libertà” . La scelta tra Popolo o Partito derivò dalla sottoscrizione proposta su internet o ai tavolini in piazze di tutt’Italia. Io optai per il Popolo e la maggioranza di espresse come me.
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Il Popolo chiede Idee da condividere, non compromessi coltivati con la pragmatica.
Il Popolo non chiede Cosa Non Fare. Il Popolo chiede Cosa Fare.
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Insomma raddrizziamo i bastoni, altrimenti continueremo in eternità ad adeguarci e a non capire il Perché. Come, da buon romagnolo, il Ferrini!!
Cara Ambra, grazie per aver trascritto il parere di Karl in ordine agli atti che dovrebbe compiere il PDL per consolidarsi come movimento liberal moderato di massa.
“Parliamo fra noi” è proprio l'ambiente appropriato per discutere pacatamente dell'argomento, perché vorrei sollevare definitivamente da ogni dubbio la realtà che sussiste sul liberalismo considerato come fenomeno. Il liberalismo deve giungere a formulare delle scelte attraverso l’unità d’intenti verso l’attuazione delle idee insite nel progetto politico.
Vedi, cara Ambra, ormai è diverso tempo che frequentiamo Legnostorto. La tua assiduità è esemplare, la mia è saltuaria in modo invadente. Prendi questa mia considerazione per quella che è, ma è necessario che dica che così a me piace e così e così deve continuare.
Il Dott. Cavallotti, magistralmente, adegua al meglio ogni suo atto considerando che la perfezione non è raggiungibile perché l’uomo è fatto come un bastone storto. Io, all’opposto, penso che raddrizzando il bastone si possa fare molto meglio.
Ecco dunque come appare il mio fare un po’ saccente e rompiscatole quando alzo il profilo della discussione che sfuggono all’immanenza delle cose di tutti i giorni.
Ad esempio, la chiusura è stata totale quando ho proposto una discussione su Guglielmo di Ockham ricordandone il suo rasoio!
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Ed ora vengo al dunque.
A mio parere la cosa più importante quando si assume l’idea di aderire ad una qualsiasi forma associativa, è capirne la sua denominazione e leggere il suo statuto.
Troppo spesso ci si sofferma solo sugli aspetti programmatici, dimenticando che il programma non è la finalità del partito, ma costituisce solo la linea operativa del percorso per conseguire le finalità statutarie.
Ora noi tutti simpatizziamo per il PDL. La denominazione in chiaro di questo partito, è “Popolo della Libertà” . La scelta tra Popolo o Partito derivò dalla sottoscrizione proposta su internet o ai tavolini in piazze di tutt’Italia. Io optai per il Popolo e la maggioranza di espresse come me.
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Il Popolo chiede Idee da condividere, non compromessi coltivati con la pragmatica.
Il Popolo non chiede Cosa Non Fare. Il Popolo chiede Cosa Fare.
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Insomma raddrizziamo i bastoni, altrimenti continueremo in eternità ad adeguarci e a non capire il Perché. Come, da buon romagnolo, il Ferrini!!
Non capisco come sia stato possibile che il commento sia stato trascritto tre volte!!!
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