Da alcuni mesi mi sono iscritto su “Facebook”, avendomi richiesto alcuni amici di aiutarli nella loro attività politica svolta all’interno di tale spazio virtuale. Quale loro collaboratore, sono co-amministratore di alcuni siti, tutti politicamente schierati ed anti-comunisti.
Anche se lettere vagamente minatorie ed offensive mi erano pervenute già in passato, speditemi direttamente al mio indirizzo impiegato su Facebook od a quello dei siti a cui partecipo, dopo l’attentato a Berlusconi mi sono giunte una pletora di missive intrise di collera ed odio.
Ne riporto stralci di alcune, tanto per dare un’idea del contenuto
Un tale, che si firma “Renato Curcio” (si è scelto un bel pseudonimo!), scrive:
“Questo [l’attentato a Berlusconi] è solo l’inizio […] torneranno le Brigate Rosse, torneranno i partigiani. Finirete tutti appesi a piazzale Loreto, sporchi fascisti razzisti borghesi. Ricordatevi dei fratelli Cervi che avete ammazzato.”
Un altro, che si firma “Tito”, dichiara:
“Berlusconi, Bossi, La Russa, Tremonti, Brunetta: tutti dentro alle foibe con una bandiera tricolore infilata nel ****”
Una lettera, la più violenta di tutte, non può essere riportata, perché contiene una filastrocca di oscenità davvero turpi. L’autrice mi pare una donna con seri problemi mentali, poiché non riesco ad immaginare un essere umano psichicamente sano, seppure in preda all’odio, che possa scrivere cose simili. La sua missiva contiene scurrilità e volgarità contro Berlusconi, Carfagna, Gelmini e Brambilla, con un linguaggio irripetibile, oltre ad auspicare una morte lenta e dolorosa del Presidente del Consiglio. Chi ha steso la lettera pare avere scarsa dimestichezza con la lingua italiana, causa i numerosi e grossolani errori grammaticali (ad esempio, scrive diverse volte “un’uomo” con l’apostrofo) ed alcune espressioni dialettali inserite nel testo.
Non manca chi, senza inneggiare all’aggressione ed al tentato omicidio, tende subdolamente a giustificarli.
Un signore (adopero questo termine nella sua accezione più estensiva), afferma, meno aggressivo e più mellifluo di altri, dichiara:
“Hai saputo dell’attacco a Berlusconi? Sei triste, eh? Hai versato qualche lacrimuccia? Io invece ho trascorso una serata [il giorno dell’attentato] stupenda. Ero felice, tanto felice, ed ho fatto sesso con la mia compagna con vera goduria, pensando alla faccia sanguinante e pesta del Cavaliere”
Una signorina piuttosto giovane (ammesso che la fotografia che appare su Facebook sia realmente la sua) mi scrive sulla posta privata dicendomi che parlare di opporsi alla violenza degli estremisti di sinistra costituisce di per sé un atto di violenza, e sostiene tale posizione con un ragionamento a dir poco contorto e sofistico.
Non mi risulta che nessun presidente del Consiglio di sinistra sia mai stato aggredito fisicamente da nessun estremista di destra qui in Italia, ed ignoro perché invitare ad opporsi alla violenza comunista rappresenti ipso facto un “atto di violenza”.
Il breve spaccato che queste lettere, e molte altre che non riporto, offrono della mentalità diffusa presso numerosi militanti di sinistra mi conduce a chiedermi quanto grande sia l'intensità dell'odio, irrazionale e talora patologico, verso l'attuale governo ed i suoi rappresentanti diffuso presso gli estremisti comunisti d'Italia.
martedì 15 dicembre 2009
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3 commenti:
Che tristi mmenti !
Pubblicherò questo tuo post anche su http://litaliaelamiapatria-ambra.blogspot.com/
Grazie Ambra. Ho appena saputo che alcuni si sono messi ironicamente a proporre la vendita on-line riproduzioni in miniatura del Duomo di Milano.
E' un oltraggio al decoro, all'educazione e persino al semplice buon gusto.
La miseria umana si va manifestando sempre di più.
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