giovedì 31 gennaio 2008

SU "Lettere" di Libero 30/01/2008

Se volete passare un po' di tempo lontani da questo mondo, infestato dai prodini e dalle clementine, andate al teatro Derby di Milano. Tre ore di sano cabaret onesto, con un Teocoli ed un Lavezzi in forma strepitosa. Non una pausa, non un momento di relax, neppure il tempo per ricordarsi di uscire a fumare una sigaretta. Ridere fa bene, dicono! Bravi, complimenti e grazie per averci riportato ai meravigliosi anni della Milano da bere! Allora c'è ancora speranza? Giovanna Montorsi Milano

mercoledì 30 gennaio 2008

Voglio vivere così

MALIZIOSO DESTINO.

Avete presente un atleta che si cimenta in più discipline, ma di quelle non ancora ufficialmente riconosciute come olimpioniche ?
Nella mia vita m'è successo spesso di raffigurarmi in quell'atleta,
Ecco là un bel traguardo, ora vado...ecco ho vinto ! Ma non c'è altro premio che la tua gioia di aver lottato e compiuto il tuo record.
Quando insegnavo davo sempre molto spazio al teatro, quasi come disciplina d'insegnamento completa per coronare i vari momenti di studio : cercavamo e componevamo il testo che doveva scaturire dai temi studiati (ripasso generale e approfondimento), allestivamo poi lo spettacolo con tutto quello che comporta : scelta degli attori (valutazione critica delle peculiarità di ciascuno),
scenografia (dove, come, perché e, soprattutto con l'aiuto di chi), costumi (ricerca delle mode dell' epoca e delle varie usanze), e via e via, a forza di questue per trovare la disponibilità di persone che componessero il gruppo di operatori che si nascondono dietro ogni spettacolo. E i soldi ? Le famiglie, la maestra,gli amici.....Ma lo spettacolo andava in scena e il pubblico, più vasto del ristretto ambito della Scuola, se ne andava felice.
Tutto però finiva lì.
Ora si è fatta una riforma scolastica in cui è contemplato il teatro, ma io ormai sono in pensione.
Mi è andata così per tante tante cose e l'ultima proprio l'altro giorno.
Finalmente ero riuscita a metter per scritto come avevo dolorosamente vissuto,a poco più di dieci anni, la presa di coscienza della gravità delle Leggi raziali, ma l'ho fatto con un giorno d'anticipo e il mio racconto, forse, non è stato neanche letto, men che meno commentato.
E sia. Continuerò ad essere me stessa e a convivere col mio malizioso destino.

p.s. Il raccontino è su altro blog più confacente.

lunedì 28 gennaio 2008

AIUTIAMO UN SENZATETTO !


A PRENDERE LA RESIDENZA SU QUELLA PANCHINA

sabato 26 gennaio 2008

LA CADUTA DEGLI DEI

Ma per finirli ci vuole un esercito di maramaldi. Fra loro ce ne sono, ma poi....chi fa fuori i maramaldi ?
Finirà mai la peste ?

venerdì 25 gennaio 2008

giovedì 24 gennaio 2008

E' NATA ROSALUNA




Rallegramenti e auguri a Mamma Bruna e ai nonni Patrizia e Guido-duepassi

mercoledì 23 gennaio 2008

GIO, HAI FATTO TU QUESTO MACELLO ?

Ti prego, non devastarmi anche gli altri,

C'E' TUTTO QUELLO CHE SERVE.






Aspettiamo e speriamo

domenica 20 gennaio 2008

GIOVANNA scrive...

VIAGGIO SEMISERIO VERSO L'IGNOTO




Entrammo in Honduras dopo 20 giorni di viaggio. Avevamo attraversato l’America orizzontalmente da San Diego a San Antonio e poi giù verso il Messico, il Guatemala ed El Salvador.


Oramai mancavano unicamente quei pochi km che, dalla costa occidentale sul Pacifico, arrancano verso le montagne di Tegucigalpa. Era la nostra meta finale, dove poi avrei vissuto per 7 anni come aggregata dell’Ambasciata d’Italia, ma non lo sapevo. Ero solamente una giovane sposina di 26 anni che aveva deciso di vivere all’estero con il suo meraviglioso marito italiano!


Era stato un viaggio bellissimo, lunghissimo ma avvincente. Avevamo visto tutto a partire dagli indiani dell’Arizona agli indios del Chiapas. Avevamo mangiato le cosce di rana a Phoenix, le tortillas de harina a Oaxaca, el cerdo haumado (maialino affumicato) a Puerto Escondido. Avevamo comprato tutte le cose inutili che trovi nei mercatini. Non avevamo più soldi….finiti!


Mio marito era stanchissimo: aveva voluto guidare sempre, nella convinzione che la donna deve leggere le cartine, versare da bere, cambiare le stazioni radio.


Non dissi nulla tanto sapevo che, secondo lui, avevo sempre torto, ma avevo notato un cartello stradale che indicava di svoltare a sinistra per Tegus ed un altro che diceva di proseguire diritto per il Nicaragua.


Era l’imbrunire e per tutto il viaggio eravamo stati avvertiti di fermarci prima della notte, non importava dove, bastava un letto ed una doccia…poteva trattarsi di un 5 stelle, un motel, un bed&breakfast, ma non si poteva circolare di notte per nessuna ragione: troppo pericoloso. Punto.




Bene, quella notte fu l’inizio della fine del mio matrimonio. Dormimmo in auto alla Stazione di Frontiera Honduras-Nicaragua: era notte e non avevamo i visti per entrare in Nicaragua.


Aveva inizio la mia vita centro-americana che terminerà solamente nel 1981




ecco il famoso ex-marito....in Honduras...circa 1978....

Si vede che stiamo litigando e dire che siamo al matrimonio della mia migliore amica.....Belinda!

Era solo molto, ma molto bello!!!!

...e pensare che non è neppure venuto al matrimonio di sua figlia......

p.s. per Albert

Forse lo conoscevi, era il convivente della Toncy Rizzi.

sabato 19 gennaio 2008

AKITA - inu I CANI PIU' FEDELI

Dal LS Marco Giulio :
.......Colgo l'occasione per ricordare un esemplare d'Akita-Inu, razza giapponese leggendaria per la sua fedeltà, che, dopo la partenza del suo padrone, recatosi al fronte e mai più tornato, attese per tutta la sua restante vita il ritorno dell'amato nella stazione ferroviaria in cui l'aveva visto per l'ultima volta, sino alla propria morte.
Oggigiorno, una statua onora il ricordo di questo cane ad Osaka, proprio nella stazione ferroviaria.

venerdì 18 gennaio 2008



A MAMMA E SUOCERA E NONNA VIENNA

giovedì 17 gennaio 2008

SEGNALAZIONE PER FEBBRAIO

Loro, Jack e Bea, sentivano il profumino!!!....Bea aveva 3 mesi....

L'editoriale del "Il Timone" per il porossimo mese sarà un articolo di Gianpaolo Barra dal titolo NANI e MOLOSSI
Link per Il Timone info@iltimone.org


30 con Lode



Alice ieri

Alice oggi




Oggi Alice compie 30 anni! E sono 30 con Lode!
Lode a lei, per come era e per come è, splendida persona traboccante di voglia di vivere e dalla gioia contagiosa.
Non so più quanti siano i suoi amici, ho perso il conto già dai tempi delle elementari.
Credo che chiunque la conosca non possa fare a meno di volerle bene.
E' una forza della natura, lo è sempre stata, travolgente e rasserenante, con uno sguardo ti scalda il cuore.
Non smetterò mai di ringraziarla per essersi tuffata all'improvviso nella mia vita. Mi ha insegnato a crescere, ho imparato tantissimo da lei soprattutto nei momenti in cui ero io a doverla guidare.
Sono fiera di averla messa al mondo ma il merito per come è, è quasi praticamente tutto il suo. Con Lode!!!

mercoledì 16 gennaio 2008

TOGHE ROSSE...FORSE...


Le salio' el colpo por la culatta ?
Speriamo che fusse la volta bbona.

martedì 15 gennaio 2008

INDOVIMATE CHI SONO QUESTI FANTASMI




leone 20
solidale con il PAPA
15/01/2008 19:07
Prima porta al governo tutti i partiti e partitini comunisti, soddisfa tutte le loro richieste pur di rimanere seduto sulla cadrega, poi fa il solidale con Il Papa per la contestazione alla Sapienza di Roma.Bella faccia di parte terminale della mortadella.
Da LS

Nebbia

Siamo fantasmi,
persi
nella nebbia del tempo.

15/01/08 Ciro Fusco

NON ESISTE DISCARICA PER CERTI RIFIUTI


lunedì 14 gennaio 2008

COSA DIRANNO GLI SCETTICI ?



Non accetta la fine del "suo" micio: e scava nella tomba per riaverlo con sè
BIANCA SABATINI
LONDRA
Cani e gatti. Nemici per la pelle, si dice. Ma il luogo comune s'è sbriciolato a Wigan, nei pressi di Manchester. Oscar, pastore del Lancashire, e Arthur, immenso e pacioso gattone bianco, erano invece amici inseparabili. E il loro affetto è risultato più forte della morte. Il micio è morto e il suo «gemello» è andato a disseppellirlo, incapace di accettare il distacco. La storia è stata pubblicata dal «Times» e commuove l'Inghilterra, attraverso i massmedia.

E i padroni dei due animali, ovviamente, sono diventati personaggi loro malgrado, commossi per quanto è successo. Robert Bell, 73 anni, e la moglie, Mavis, adorano gli animali. «Quei due erano inseparabili - hanno raccontato al quotidiano inglese - stavano vicini giorno e notte. Giocavano e dormivano insieme. Quando Oscar era ancora un cucciolo, era troppo piccolo e non riusciva ad arrampicarsi sul divano del salotto. Chiedeva aiuto ad Arthur. E lui, si sistemava sotto il divano per permettere all’amico di salirgli sopra, di usare il suo corpo come fosse una scaletta. Quando il gatto è morto, Oscar ci ha osservati con gli occhi disperati. Ci ha seguiti in giardino per vedere dove lo seppellivamo». Appena è scesa la notte Oscar è tornato sulla tomba, ha cominciato a scavare, e ha estratto il cadavere. «Arthur aveva il pelo bianchissimo - ricorda Robert Bell tra le lacrime - e Oscar l’ha poi leccato amorevolmente tutta la notte per togliergli la terra di dosso e restituirgli il suo meraviglioso candore. Poi s’è addormentato esausto. L’abbiamo ritrovato alla mattina accanto al cadavere del suo amico».

Ora Arthur è stato di nuovo seppellito. In una fossa più sicura e più profonda. Ma Mr. e Mrs Bell hanno cercato di compensare la perdita adottando un nuovo gatto, di nome Limpet. Che sta gradualmente diventando il nuovo amico del disperato Oscar

MONTANA-USA - CONTEA DI YELLOWSTONE


Tanto per avere un'idea di dove Albert viva la sua vita americana. Ma l'Italia è la sua Patria.

sabato 12 gennaio 2008

COSI' DUEPASSI SU TASSE E PULIZIA DEL TAUMATURGO

************************************************************************************
beh, ora non ve la prendete con me.... io non sono "qualcun altro":-)
Anche a me capitò di vedere uno buttare un mozzicone di sigaretta per terra.Ne dedussi che era un fumatore.Beh, a dir la verità dedussi anche altre cose sul suo livello di educazione e civiltà.Eravamo sotto le armi... (io avevo una pistola sui capelli, col grilletto che mi faceva il solletico tra l'etmoide e lo sfenoide... una lotta "impari", credete a me, e se no perché sfenoide ed etmoide sarebbero chiamate ossa "impari" ?).Avrei voluto togliermi da sotto le armi, ma dovetti aspettare la fine del servizio militare.... una naja, ma una naja che non vi dico... che barba che naja, che barba che naja !
Ma torniamo al pezzo di maleducato che aveva buttato il mozzicone...
Dunque, il luogo aveva cestini a dieci metri - dico dieci - l'uno dall'altro.Manco fossero stati lontani.In più io ero di ramazza, ed avevo appena ramazzato.lui buttò il mozzicone nella parte che io avevo appena pulito.Vi pare giusto ?A me non parve, e così gli feci le mie rimostranze.Lui raccolse il mozzicone e lo gettò nel cestino.tutto questo mi ha ispirato una canzone del folclore morando-fumando:

Un mozzicone su mille

Se il mozzicone è a terra non fumare mai
se ti diranno che la sigaretta è finita…non ci credere
devi contare (un due tre) solo su di te

Uno su mille ce la fa
ma quanto è duro trovare un cestino
in gioco c’è l'educazione e la civiltà

Il passato non potrà
tornare uguale mai
forse meglio perché no, tu che ne sai
non hai mai creduto che potevi smettere di fumare
ma dovrai cambiare idea

La vita è come la marca (di sigarette)
ti porta in secca o in alto mare
com’è la luna va
ma basta che fumi
e sei contento

Non hai smesso né tentato mai
e questa sera hai tirato fuori una nazionale....
hai perso tutto, tutto è andato in fumo, ma hai ritrovato me
che ti ho restituito il mozzicone perso

Uno su mille ce la fa
ma quanto è duro trovare un cestino
in gioco c’è l'educazione e la civiltà

12 gennaio 2008 1.34

venerdì 11 gennaio 2008


Alle mie adorate amiche Ambra e Francy
potevate anche dirmelo che avevate pubblicato due post su di me, non so se dire il mitico Biby o il Biby che è meglio lasciarlo dov'è, che tanto non si perde nulla.
Si, Ambra, da ragazzo (ma ancora adesso c'è chi usa il mio sopranome) io ero noto come Biby. Venni chiamato così perchè ero un bimbo leggermente irrefrenabile. Da bimbo ero sempre pieno di tagli, abrasioni, croste, in una parola avevo sempre la "bibi", e Biby è rimasto, con un tocco di esotismo, quella "y" finale, imposta da mia cugina Memy (e te pareva??)
E visto che avete parlato del Montana, probabilmente lo Stato più bello degli USA, vi mando la mappa ove ho evidenziato la mia contea, Yellowstone, e la posizione dove all'incirca si trova il nostro ranch. Da noi è un ranch non fra i più estesi, ma se facciamo la considerazione che il Montana è più grande dell'Italia, credo che le dimensioni del ranch, di 50 km x 30 km circa, ne facciano un podere che in Emilia farebbe abbastanza impressione.
Ciao belle donne. Un bacione ad entrambe.
Albert

mercoledì 9 gennaio 2008

HO INTERVISTATO TOTONNO

Il breve racconto qui proposto non vuole essere un porre alla berlina ciò che è un’autentica tragedia, causa non solo di danni economici e morali immensi, ma dell’avvelenamento e strage d’Italiani (esisterà mai un magistrato capace di chiamare a rispondere di tutto ciò i veri colpevoli, rei non soltanto d’infiniti reati, dalla concussione all’interesse privato in atti pubblici, dall’abuso di potere al concorso esterno in associazione mafiosa, ma anche del massacro di cittadini, condotti a morte da malattie contratte dall’inquinamento?), bensì un tentativo, che non esito a qualificare come modestissimo e malriuscito, di fare satira (il che equivale a non avere la pretesa di riportare fatti veri o di provarli tali) contro una classe politica incapace sino all’inettitudine. Chi scrive ha diversi cari amici napoletani, e si sente toccato da questa tristissima eppur grottesca vicenda non solo, genericamente, come Italiano, ma quasi come se la vivesse di persona.



HO INTERVISTATO TOTONNO

La scorsa notte, dopo aver ascoltato un noioso programma televisivo sulla cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania, ho faticato a prendere sonno. Infine addormentato, ho incominciato a sognare. Io ero un giornalista de Il Mattino, e dovevo intervistare un alto e noto personaggio, il cui viso anche nella realtà onirica mi appariva familiare. Tuttavia, mentre lo intervistavo, non lo chiamavo mai col suo vero nome, a me rimasto sconosciuto, bensì col singolare soprannome di Totonno.

Totonno: Oh, Marco Giulio, che piacere rivederti!
Marco: Caro Totonno, il piacere è mio! Volevo farti alcune domande sulla situazione della Campania, la cosiddetta emergenza rifiuti. Molti dicono che la responsabilità sia della Regione, quindi tua, essendo amministrata da te da moltissimi anni
Totonno: La Regione non è responsabile
Marco: Allora, delle Province, amministrate tutte dalla sinistra da tempo
Totonno: Le Province non sono responsabili
Marco: Allora, dei Comuni, amministrati quasi tutti dalla sinistra da molto tempo, a cominciare da Napoli, di gran lunga il più importante
Totonno: I Comuni non sono responsabili
Marco: Allora, chi è il responsabile? Il governo centrale, di sinistra, oltretutto coi ministri campani Mastella alla Giustizia e Pecoraro Scanio all’Ambiente?
Totonno: No, nemmeno il governo centrale è responsabile
Marco: Ma, caro Totonno, in tutto il mondo civile e quasi tutta Italia le operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono ordinaria amministrazione. Vi saranno pure delle responsabilità a livello politico ed amministrativo per un simile stato di cose, che non si registra nemmeno nei paesi del cosiddetto Terzo Mondo
Totonno: La responsabilità … la responsabilità … è delle amministrazioni precedenti … è di Berlusconi…sì, sì, è proprio di Berlusconi! Poi, la gestione dei rifiuti è commissariata, anzi è stato commissariato il commissariamento: io non vi ho nulla a che spartire
Marco: Caro Totonno, devo dire, ad onor del vero, che l’amministrazione in pratica della Campania intera, dalla Regione sino ai più piccoli comuni, è in mano alla sinistra di fatto da trent’anni, sebbene certo non in modo continuo. Inoltre, per ciò che riguarda i rifiuti, i problemi più gravi sono incominciati in sostanza quando sei diventato sindaco di Napoli. In quanto alla carica di commissario straordinario, tu l’hai ricoperta per anni. Sei persino indagato per reati compiuti in tale veste
Totonno: Non sono stato ancora condannato, anzi probabilmente non lo sarò mai. Comunque, ho spiegato tutto. Ho letto senza firmare
Marco: Che cosa vuoi dire, con: “ho letto senza firmare”?
Totonno: Volevo dire: ho firmato senza leggere
Marco: Caro Totonno, a prescindere dalle responsabilità, che cosa pensi di fare per porre fine ad un simile scempio, che rischia di trasformare l’intera regione in una tolkieniana Terra di Mordor, avvelenata ed invivibile?
Totonno: Non hai sentito? Non leggi i giornali? Non ascolti la televisione? Prodi ha detto che ci pensa lui, è compito suo. Io che cosa posso fare? Io non conto niente, ho le mani legate, non ho poteri, non ho finanziamenti. La mia attività di governo è stata bloccata, ostacolata, impedita
Marco: Carissimo amico, ma tu sei detto O’ Re, hai un potere sulla Campania che è stato paragonato a quello d’un vicere spagnolo. Chi ti avversato?
Totonno: … ecco … veramente … ci sarebbero …. ho trovato! Sì! Gli ambientalisti!
Marco: I tuoi alleati politici?
Totonno: No, no, no. Non volevo dire questo. Non sono stati gli ambientalisti
Marco: Allora chi?
Totonno: …io… non saprei … forse…
Marco: Suvvia, caro Totonno, dimmelo
Totonno: Sono stato ostacolato a risolvere il problema dei rifiuti da parte dei vescovi
Marco (sconcertato): I vescovi? Hai detto: “I vescovi”? Gli ecclesiastici detentori di carica episcopale?
Totonno (annuendo convinto): Proprio così, i vescovi!
Marco (imbarazzato): Caro Totonno, quello dei rifiuti è solo il più evidente dei mali che colpiscono la Campania, ma non è certo il solo. Ad esempio, c’è anche la camorra, la quale è cointeressata al problema della spazzatura.
Totonno: Che cosa? Che parola hai detto?
Marco: Ho detto che c’è la camorra fra i guai di Napoli
Totonno: Che cos’è? E’ la prima volta in vita mia che sento questo termine.
Marco: Caro Totonno, suvvia, non scherzare, tutti a Napoli sanno che cos’è la camorra, anche se magari la chiamano con altri nomi.
Totonno: Ah, sì, … adesso che ci penso mi pare di ricordare… la camorra … ma sì, … avevo già detto anni fa che cosa pensavo di questa … camorra.
Marco: Caro amico, lo vuoi ripetere?
Totonno: La camorra è un fenomeno di microcriminalità.
Marco: Proprio microcriminalità non direi. Esiste anche una forte microcriminalità in Campania, ma a questa s’aggiungere la camorra stessa, che è tutt’altro che un’associazione delinquenziale di piccole dimensioni e scarsa organizzazione. Taglieggia l’intera regione, spaccia droga, controlla la prostituzione, costringe gli imprenditori a sottostare alle sue leggi, fa concorrenza sleale alle imprese oneste, impone ai lavoratori contratti decisamente svantaggiosi in violazione delle norme ed inoltre…
Totonno (piuttosto alterato): Ma la smetti? Te l’ho detto: la camorra è microcriminalità!
Marco: Caro Totonno, volevo dire che la camorra è direttamente interessata alla gestione dei rifiuti campani. Basti pensare che esistono in Campania oltre 300 discariche abusive, nelle quali tali organizzazioni criminali fanno posto a rifiuti tossici provenienti da tutta Italia, anzi, da buona parte d’Europa. Il pericolo, gravissimo, è quello dell’inquinamento dell’aria, del suolo e soprattutto dell’acqua della regione, in quanto tali scorie, tossiche ed in numero esorbitante, sono state depositate senza alcuna misura di protezione. Ciò avviene grazie alla estesa connivenza con le associazioni camorristiche d’imprenditori, funzionari, amministratori e politici locali.
Caro Totonno, che cosa mi dici delle oltre 300 discariche abusive della camorra, ricolme di rifiuti velenosi?
Totonno: Io non ho detto niente, io non ho sentito niente, io non visto niente. Io non so niente
Marco: Ma, caro Totonno, tu sei detto “O re”, per il tuo grande potere esercitato sulla Campania nel corso degli ultimi 15 anni, ben superiore a quello concesso dalle semplici funzioni istituzionali che hai ricoperto. Come puoi non sapere niente di un fenomeno macroscopico a tutti noto nella regione?
Totonno (dopo un lungo silenzio): Io non so niente. Io non ero nemmeno presente.
Marco: Come sarebbe a dire, che non eri presente?!
Totonno: Ero a Roma, ero all’estero, per impegni di governo.
Marco: Carissimo amico, si dice, o meglio i maligni dicono, che la camorra sia non solo collusa con politici, funzionari ed imprenditori riguardo all’affare rifiuti, ma altresì che sia parte organica d’un sistema di potere che comprende le cooperative rosse, le imprese municipalizzate dei comuni di sinistra, le aziende vicine al PD ...
Totonno (facendosi vicino, abbassando la voce e guardando negli occhi): Marco, tu parli troppo, fai troppe domande e sei troppo curioso. A quelli come te, sai che cosa succede?
Marco (tranquillissimo): Che cosa succede? Gli sparano? Li sciolgono nell’acido? Li gettano nel cemento?
Totonno (stupito): Ma no! Vengono condannati dai giudici!
Marco (esterrefatto): I giudici?!
Totonno (tranquillo e sicuro di sè): Chi mi ha calunniato con accuse infamanti è stato querelato, processato e condannato. La magistratura napoletana ha fiducia in me.
Marco: Ho capito, ho capito. Chiudiamo qui l’intervista. Ma, caro Totonno, ancora solo una domanda, non sui rifiuti, ma sulla tua carriera politica. E’ vero che stai per dare le dimissioni?
Totonno: Assolutamente no.
Marco: Però, il governo centrale ed i tuoi colleghi del PD ti costringeranno alle dimissioni?
Totonno: Assolutamente no.
Marco: Però, quando avrai concluso il mandato alla Regione, ti ritirerai a vita privata?
Totonno: Assolutamente no.
Marco: Però, quando dovrai di nuovo presentarti alle elezioni, nessuno ti voterà!
Totonno: Assolutamente no.
Marco: Ma, chi ti voterà? I rifiuti, il sottosuolo di Napoli, la camorra, lo sperpero di denaro pubblico, la corruzione nella pubblica amministrazione, la disoccupazione, il debito regionale e comunale a livelli da bancarotta: è una catastrofe!
Totonno: Caro, carissimo, diletto amico mio! Ingenuo Marco! Tu non capisci la po-li-ti-ca. Io ho ben governato, prima la città di Napoli, poi la Regione …
Marco: Veramente … alcuni avrebbero dei dubbi in proposito …
Totonno (proseguendo convinto e deciso): … ed infatti, ogni volta che mi sono presentato al voto, ho ottenuto più voti che alla precedenti elezioni. Lo sai il perché? Ma proprio perché ho ben go-ver-na-to, ho fatto del bene a tanta gente. Ho alleati ed amici ovunque. Tutti coloro a cui ho trovato posti di lavoro…, tutti i membri delle cooperative rosse, che prima qui in Campania quasi non esistevano … tutti gli imprenditori a cui ho fatto avere finanziamenti pubblici … i magistrati, sono amici miei! … i giornalisti di Napoli, sono amici miei!
Marco: Davvero interessante. Ma, dimmi: come hai ottenuto la loro amicizia?
Totonno (ormai infervorato, senza quasi ascoltare il suo interlocutore): … Senza dimenticare poi i cavalieri dell’ideale, gli apostoli dell’utopia, gli integerrimi ed immacolati, intrepidi ed ascetici combattenti per la causa del Progresso e del Proletariato, che sempre daranno il proprio voto a chi si presenterà loro sotto lo sventolio di bandiere rosse!
Marco (ormai ridotto al silenzio): … …. ….
Totonno (lanciatissimo nel suo discorso): Infine, non bisogna dimenticare gli uomini d’affari!
Marco (interrompendo timidamente): Vuoi dire gli imprenditori, di cui hai già parlato?
Totonno: Imprenditori e uomini d’affari sono due categorie distinte.
Marco: Certo i due termini non sono sinonimi, tuttavia designano realtà assai simili e certamente non opponibili, anzi in buona misura coincidenti
Totonno: Imprenditori e uomini d’affari non sono la stessa cosa, almeno non in Campania.
Marco: Quale differenza esiste?
Totonno (con fare pontificale): L’imprenditore è un semplice produttore economico, mentre l’uomo d’affari è molto di più: è una persona di rispetto
Marco: Temo d'esprimere ciò che suppongo
Totonno (con piglio cesareo, scandendo ogni sillaba): L’uomo d’affari è un uomo di parola, un uomo d’onore!
Marco: Incomincio a capire.
Totonno (quasi ieratico): Gli uomini d’affari di Napoli e dintorni sono stati molto beneficiati da me, in modo diretto ed indiretto, perciò mi appoggiano.
Marco: Non oso dire ciò che penso.
Totonno: Alcuni, sono amici miei …
Marco: Alcuni? Solo alcuni?
Totonno: …mentre altri, sono amici degli amici miei…
Marco: Insomma: gli amici degli amici!
Totonno (con viso estatico, guardando verso l’alto): Con l’appoggio di tutti coloro di cui ho conquistato l’amicizia qui in Campania, e col sostegno dei miei fidi alleati Giorgio, Romano, Clemente, Alfonso, ho dinanzi a me una luminosa carriera a Roma e nel PD. Potrò governare l’Italia, così come ho governato la Campania!
Marco (comprensibilmente terrorizzato): Oh santo cielo!

Ma proprio ora inizio a sentire un suono sempre più forte, lancinante. Una sirena della Polizia, che arriva ad arrestare il caro Totonno? La tromba del Giudizio Universale, che chiama al redde rationem tale personaggio?
Molto più banalmente, solo la mia sveglia. La spengo e ricado per un attimo sul mio cuscino. E’ stato un incubo spaventoso: la spazzatura e l’inquinamento d’una intera regione, la camorra, la corruzione dei politici e dei magistrati, l’inamovibile sistema clientelare che soffoca un’intera regione d’Italia, l’arroganza e la sicumera d’un figuro che aspira alle massime cariche dello Stato. E’ stato davvero un incubo quale mai ho avuto.
Però, ora sono tranquillo: era tutto un sogno!



Quel che sta ora accadendo in Campania, proprio mentre scrivo, meriterebbe la penna raffinata e graffiante d’Orazio, la furia travolgente ed apocalittica di Giovenale, la parodia dissacrante di Lucilio, il senso del grottesco di Persio. I miei inadeguati mezzi espressivi fanno del breve racconto satirico suddetto solo una pallida ombra di quel che avrebbe saputo scrivere un autentico autore di satire della romanità repubblicana ed imperiale. Ho osato cimentarmi in tale genere letterario perché, dinanzi a determinati eventi, si può ben dire: difficile est saturam non scribere.

martedì 8 gennaio 2008

SONO LA STESSA PERSONA

Mi piacciono le vignette cretine e la musica seria, prendetemi per come sono : mi sono sempre dovuta adeguare a differenti interlocutori; dovevo necessariamente rendermi accettabile per ognuno dei miei piccoli alunni se volevo che accettassero i miei insegnamenti.
Forse questo è il vero presupposto per essere "maestro"?

domenica 6 gennaio 2008

venerdì 4 gennaio 2008

Hahaha ! HO TROVATO GIOVANNA.



La deriva del 2007 ancora ci affligge. Niente di nuovo sotto il sole.
Napoli soffoca tra fetore e diossina...dicci qualcosa Guido, magari in islandese, ma portaci almeno un sorriso. E tu, Heribert Stohr-Voltaren non ti sei ancora ripreso dalla sbornia di fine d'anno ? Mi pareva che tu ci avessi preconizzayo una fine Danno, e invece........
A Giovanna s'è "ingrippata la scopa" come hanno detto amici maligni, ha fatto un capriolo (o forse l'ha solo visto ?) ed è ancora a Madesimo. Annuk continua fare il folletto e si mostra troppo di rado.
Più niente da Albert, BlackSteeve è rimasto appeso all'albero di Natale nel suo ultimo volo col parapendio....insomma, datevi una mossa, sembrate morti nei cenci. Marco, fa qualcosa tu, ce lo aspettiamo.
Baci a tutti Ambra

mercoledì 2 gennaio 2008

FRA NOI C'E' UNA VERA ARTISTA


Cliccate e vedrete che cosa sa fare la nostra Annuk,

martedì 1 gennaio 2008

AUGURIO RUBATO DAL BLOG DI GUZZANTI

battistad scrive:

Un augurio che condivido in pieno. Auguro a tutti voi un 2008 in cui almeno le capacità del singolo siano apprezzate, che nell’avversario politico si veda solamente un’avversario contro cui combattere, non un nemico da abbattere.
Auguro la rinascita del vero Spirito Italiano, che da Leonardo Da Vinci in poi ci ha fatto conoscere nel mondo come Italiani.
Auguri a tutti da Herat

QUO USQUE TANDEM ?????????????????